The wayward girl - Film (1959)

Lui è di buona famiglia, lei una scapestrata. Fuggono insieme per andare a vivere in una capanna nel bosco. Poi arriva il terzo incomodo. Semplice negli schemi narrativi, compresi i loro sviluppi, e nei suoi personaggi ma allo stesso tempo efficace nel raccontare una storia non priva di fascino. Girato con una discreta perizia tecnica e con altrettanta sensibilità visiva. Ottima la prova della Ullmann che alterna innocenza e ambiguità e che era già bellissima e sprizzava sensualità da tutti i pori. Di sicuro è l'elemento che resta più in mente del film. Buono anche il resto del cast.

Prove di cinema moderno in Norvegia in un racconto "libero" benedetto da luce, blues e alberi. Un piccolo tesoro di emancipazione (femminile in primis) che senza prendersi troppo sul serio affronta la tematica della rottura col mondo borghese evitando di insistere sui facili conflitti - e i loro moralismi contingenti - ma piuttosto valorizzandone le alternative possibili. Ullmann col suo sorriso etereo ed i suoi movimenti "libertini" va oltre il film; e verso una carriera già scritta.