The sea ahead - Film (2021)

Una ragazza molla studio e lavoro e torna dai genitori e dall’ex ragazzo, senza un motivo, passando i giorni nella depressione. Antonioni formato millennials, che qui sono in Libano ma potrebbero stare ovunque, spaesati in una città di fantasmi in attesa dello tsunami o semplicemente di una vita da vivere, tra mura domestiche sempre uguali o illusori attimi di festa o amore. Opera prima intensa e impegnativa, tutta giocata sulla mono-tonia, forse un po’ lunghetta ma con momenti (intimistici od onirico-visionari) d’effetto.

Non si sa per quale motivo Jana, dopo due anni passati a Parigi per studiare, fa ritorno in Libano dalla famiglia, portandosi dietro un carico di incomprensibili frustrazioni che la rendono apatica, scontenta e critica su ogni cosa, compreso il suo ex ragazzo che a sua volta non sa come comportarsi. Un esordio dalle velleità stilistiche di tipo autoriale per un film che non riesce in alcun modo a interessare e che reitera la routine fatta di silenzi e dialoghi smozzicati, violenza repressa, ma senza far luce su motivazioni condivisibili di questo falso dramma dal finale sospeso.