Carlos - Film (2010)

Assayas insegue, pedina il suo personaggio, "gli sta addosso", non in tutte le sue azioni e neppure le più "spettacolari", ha l'ardire di essere lì nei momenti fondamentali, nei periodi in cui il protagonista fa la "sua" storia. Ne viene fuori una ricognizione a tutto tondo, una descrizione quasi documentaristica prima di tutto del pensiero, del carattere e delle azioni che scaturiranno dall'evoluzione personale e del tempo. Naturalmente i momenti di grande cinema non mancano.

Vent’anni nella vita del terrorista marxista Ilich Ramirez Sanchez detto Carlos. Assayas ripercorre - tra taglio documentaristico e romanzato - la carriera dello Sciacallo, criminale perennemente in lotta contro l’imperialismo e in favore alla “causa”. Il biopic è sempre materia difficile, e, causa progetto collaterale, gli snodi a volte sono troppo frettolosi per un’empatia completa; tuttavia l’autore costruisce un’opera di carattere, mai paga nel ritmo, intensa nel tratteggiare una lucida personalità, intelligente quanto ambigua. Febbrile.

Miniserie in 3 episodi dalla durata complessiva di quasi 6 ore (poi ridotte a un film di meno di 3 ore), Carlos è il frutto di una ricerca molto puntuale sulla vita del terrorista e appaga gran parte delle curiosità biografiche. Purtroppo la narrazione in certi passaggi è un po' piatta e ripetitiva e non mancano alcuni strafalcioni (vedi i terroristi in t-shirt e gli alberi carichi di foglie il 21 dicembre a Vienna!). Più Banda Baader-Meinhof che Romanzo criminale, comunque buono.

Film biografico dedicato ad un noto terrorista internazionale, Carlos è diretto da un regista dalla forte personalità. La biografia, per molti versi ovviamente incompleta (ma esiste del film una versione più lunga) diventa un buon film che bilancia sapientemente l’azione (si veda la parte del dirottamento aereo) e la caratterizzazione del personaggio di cui si cerca di fornire le motivazioni, evitando l’agiografia. Ottima la prova di Édgar Ramírez, protagonista di una riuscita performance recitativa e fisica.

La concentrazione in un solo film di tre miniserie non giova alla fluidità e alla coerenza narrativa. La prima parte, viennese, sul sequestro politico è ben condotta, interessante e ha un ottimo piglio. Da lì in poi si nota uno sfilacciamento della trama, fatto di tanti flash in luoghi e tempi diversi. Nell'insieme comunque, si assiste a un dignitoso ritratto di "Carlos" e dell'ambiente legato al terrorismo internazionale degli anni '70, con qualche punta di eccellenza e attori ben scelti e nella parte. Notevole l'apporto della colonna sonora.