The hand - Corto (1965)

L'ultimo film di Trnka, una polemica metafora sull'arte ai tempi del totalirismo. L'animazione del pupazzo è fluida e il suo amore per la sua semplice arte viene insidiato da una mano che vuole farsi scolpire e usa tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere quello che vuole; si può facilmente immaginare chi avrà la meglio. Capolavoro politicamente scomodo.

Costruisce vasi di ceramica per i suoi fiori, ma una mano gigante irrompe in casa sua per farsi scolpire contro la volontà dell'omino. Il simbolismo del corto è evidentissimo: il conflitto (autobiografico) tra l'artista e il potere è descritto in tutte le sue fasi, dalla lusinga all'imposizione fino alla riduzione dell'artista a burattino. Un film amaro, claustrofobico nonostante i tenui colori, dal finale pessimista da brividi, considerando anche che è stato l'ultima opera di Trnka. Potente nella sua limpida verità.

Trnka è un poeta al servizio dell' animazione stop motion. L'ultima sua opera è un vero e proprio testamento, che ci lascia emozioni, sollecitazioni e riflessioni molto suggestive. In poco più di un quarto d'ora esprime concetti altissimi e ben cela gli inevitabili limiti del mezzo animatorio. La mano è il terminale che si collega alla testa e al cuore di Trnka. Davvero bello!