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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Indubbiamente originale la scelta di raccontare la vita di Jobs immaginando che le fasi salienti possano essere quasi interamente riassunte durante i momenti che precedono tre presentazioni importanti nella carriera del "genio": quella del MacIntosh nel 1984, quella della Blackbox di Next poco dopo e infine quella dell'iMac nel 1998. Ognuno dei tre “episodi” prende vita a poche ore della presentazione e si conclude prima che essa avvenga. Boyle dimostra di associare il suo nome a progetti formalmente ricercati, che affrontino argomenti anche già trattati ma in un'ottica originale. Mette in scena tre atti di una rappresentazione in cui Fassbender/Jobs deborda sfruttando una sceneggiatura fin troppo...Leggi tutto studiata, che inevitabilmente rischia di apparire eccessivamente costruita attorno alle frasi/sentenza del suo protagonista, il quale come gli altri non dice mai una parola fuori posto, supportato da un montaggio che sembra limare via ogni secondo superfluo seguendo una tecnica cui Hollywood ultimamente guarda sempre più spesso. Difficile quindi annoiarsi, tuttavia i temi trattati potrebbero risultare ostici, ai non addetti: a giudicare dalle prime due presentazioni, ad esempio - alle quali segue sempre un breve riassunto visualizzato dei risultati ottenuti dalla nuova creatura partorita dalla mente di Jobs - non si capisce affatto perché una persona che genera simili flop possa essere considerata un genio. La risposta la dà la storia della Apple naturalmente, da Jobs fondata assieme all'amico Steve Wozniak (buona l'interpretazione di Seth Rogen, lontano dai grotteschi personaggi cui solitamente dà vita nelle sue commedie), ma di essa qui si afferra ben poco. Il film si concentra infatti più sulla persona Jobs che non sulle vittorie della Apple, dal rapporto di lavoro con l'inseparabile segretaria (sempre professionalmente inattaccabile la Winslet) a quello con una ex e relativa figlia, sempre all'insegna di una ricercatezza formale e verbale che sottraggono in realismo per aggiungere in spettacolarità (virtuosistico ad esempio il faccia a faccia parallelo Fassbender/Daniels che racconta due momenti storici diversi alternandoli a colpi furiosi di montaggio). Un po' di chiarezza in più nell'esposizione dei passi progettuali di Apple avrebbe giovato. E magari anche un finale meno banale (che prefigura l'avvento dell'iPod). Ciò detto sarebbe ingiusto negare quanto il film raggiunga una godibilità superiore alla media.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/01/16 DAL BENEMERITO KASPAR POI DAVINOTTATO IL GIORNO 1/08/16
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Mike91 26/01/16 19:36 - 3 commenti

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Film dall'ambientazione quasi teatrale che mostra come il più grande talento di Jobs sia stato quello di direttore d'orchestra del mondo tecnologico da lui venduto agli altri come necessario. Credibile Fassbender, sopratutto nell'ultima fase. Buono, anche se non è quel capolavoro che sembrava vedendo il trailer con le recensioni critiche. Solo per chi è interessato al personaggio, alle sue luci e numerose ombre...

Ryo 27/01/16 12:13 - 2169 commenti

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Regia molto particolare, con una sceneggiatura che ricorda un'opera teatrale. Suddiviso in 3 atti, ognuno di questi ambientato prima della presentazione di un nuovo prodotto. Il film più che offrire una storia della vita di Jobs in maniera cronologica ci offre una narrazione creata per mezzo di dialoghi e flashback, talvolta alternati in maniera continua e parallela nella stessa scena. Le battute sono vincenti ed esplicative e Steve Jobs viene raccontato in maniera introspettiva, piuttosto che per tessere le lodi per le sue creazioni.
MEMORABILE: "Io sono il direttore d'orchestra"; "Ti metterò mille canzoni in tasca".

Kaspar 19/01/16 03:50 - 15 commenti

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Uscito nonostante le resistenze della famiglia, il biopic di Danny Boyle sul visionario inventore della "macchina" vuol mostrare come anche Stakanov possa avere in realtà un cuore tenero e giusto. Forse l'ennesimo mito hollywoodiano della riunificazione della famiglia, forse qualcosa di più. Confezione studiata, Fassbender e Winslet sempre bravi.
MEMORABILE: Tutto si consuma subito prima del lancio dei nuovi computer!

Xamini 26/01/16 23:54 - 1252 commenti

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Danny Boyle sceglie una prospettiva del tutto singolare ma assolutamente sensata per tracciare il ritratto del carismatico leader di Apple: anziché concentrarsi sui suoi interventi pubblici (ai più noti), sceglie di entrare nel dettaglio dei momenti che li precedono, quegli interstizi a cavallo tra il privato e il pubblico, in cui la tensione è palpabile e la (dis)umanità del soggetto a portata degli astanti. Fassbender e la Winslet impreziosiscono il quadro, duettando a meraviglia; il resto del merito va alla direzione e al montaggio serrato.
MEMORABILE: Gli sguardi in chiusura

Galbo 27/01/16 05:47 - 12392 commenti

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Genio informatico o geniale “piazzista” di un prodotto divenuto icona ? Il film di Boyle non scioglie l’enigma sulla personalità di Jobs ma rende molto bene la complessità del personaggio, colto in alcuni momenti fondamentali della sua vicenda umana e professionale. Una sceneggiatura scritta magistralmente da Aaron Sorkin per una pellicola che rappresenta quasi un “one man show” per il suo protagonista, un grande Fassbender affiancato da un cast di supporto altrettanto efficace in cui spiccano Seth Rogen e Kate Winslet. Buono il doppiaggio.

Jena 31/01/16 14:25 - 1555 commenti

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Impostato come un kammerspiel su tre grandi momenti prima del lancio dei prodotti, deluderà chi voleva un'apologia del genio, magari piena di retorica e buoni sentimenti american style. Jobs emerge come un son of a b... egocentrico, presuntuoso, delirante, abile manipolatore degli altri e dei media, ma anche con la scintilla del genio e un fondo di umanità (in particolare nel finale, visto che alla fine siamo tutti più buoni). Ottima la regia, ottima la Winslet, perfetto Fassbender, al suo meglio. Godibile.
MEMORABILE: L'incontro iniziale con la figlia.

Modo 1/02/16 00:07 - 949 commenti

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Film diretto con bravura da Danny Boyle. Cercare di ripercorrere le vicende di un uomo geniale, complesso e visionario non è cosa facile. Girato quasi interamente in interno, l'azione più che fisica è esclusivamente verbale. Il succedersi dei fatti si insegue e intreccia con notevole passo. A tratti, a dire il vero, si perde il filo se non si rimane attenti. Monumentale la prova di Kate Winslet, particolarmente a suo agio vista la teatralità dell'opera. Il pregio che può divenire difetto riguarda appunto i dialoghi sempre concitati, che non danno tregua.

Paulaster 11/02/16 09:55 - 4417 commenti

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Per intavolare un ritratto diverso dalla prospettiva pubblica ci si concentra sui momenti caldi del dietro le quinte dei lanci: quel che accade nelle relazioni familiari, coi problemi tecnici, coi collaboratori o ex. Quando ha a che fare con il mondo tecnologico il film è interessante per capire le pressioni e ciò che comportano, mentre quando riguarda la figlia (ed è una fetta importante) cede visto che non importa a nessuno conoscere lo scarso lato umano di Jobs. Gran ritmo che agevola le buone interpretazioni e anche Rogen se la cava bene.

Capannelle 7/02/16 01:25 - 4411 commenti

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Il film è buono grazie alle prove attoriali, alla sceneggiatura e al ritmo che Boyle impone alla sua opera. Forse esagerato nella tessitura dei dialoghi che paiono accavallarsi o ripercorrere sempre lo stesso leitmotiv del Jobs ossessivo e sprezzante cui pone rimedio la crocerossina Winslet. E' una tattica che stancherebbe se non fosse per il livello degli attori e la bontà dello script. Per me il rapporto più interessante rimane quello tra Jobs e Sculley (un altrettanto bravo Daniels). Speriamo sia l'ultimo film su Steve Jobs...

Saintgifts 17/02/16 22:48 - 4098 commenti

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Dopo il primo "dietro le quinte", dove Fassbender e la Winslet danno prova della loro bravura (ma si fa ancora fatica a identificare Fassbender con Steve Jobs), il gioco si ripete e rischia di stancare. A parte i rapporti con i collaboratori e le nuove vicende legate ai prodotti di volta in volta lanciati, la figura di Jobs è subito identificata, non cambierà e non ci sarebbe bisogno di andare oltre. Ad interessare ulteriormente ci sono il cambiamento di immagine (ora Fassbender è Steve Jobs) e il rapporto con la figlia, vinto a colpi di IMac.
MEMORABILE: Jobs riconquista la figlia non dicendole "ti voglio bene" ma promettendole l'IPod (fra l'altro non richiesto).

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Cotola 22/02/16 22:37 - 9043 commenti

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Anomalo biopic su uno dei personaggi più discussi degli ultimi anni: il merito principale è quello di una sceneggiatura di ferro che conferisce un grandissimo ritmo alla narrazione, non lasciando mai che lo spettatore si annoi. Interessante ed originale anche l'approccio quasi teatrale che si sofferma su tre momenti fondamentali della vita di Jobs, lasciandoci però intravedere la sua personalità complessa senza agiografismi e quindi senza nascondere i suoi lati peggiori. Bravissimo Fassbender che è ormai si conferma sempre più uno dei migliori in circolazione.

Lou 7/05/16 00:19 - 1121 commenti

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Originale la scelta di descrivere la personalità controversa del mitico Steve Jobs raccontando i momenti che precedono le presentazioni dei nuovi prodotti in tre diverse occasioni (nel 1984 per il primo Macintosh, nel 1988 per il cubo nero Next e nel 1998 per l'IMac). Ne emerge l'immagine di un uomo ossessionato, tormentato, convinto del suo genio ma irrispettoso e indifferente per ciò che lo circonda. Ritmo serrato e ottimo montaggio, anche se l'eccesso di verbosità rende un po' pesante la visione. Fassbender molto convincente.

Bruce 9/05/16 10:14 - 1007 commenti

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Strana questa opera dedicata a Steve Jobs ma che non è una sua biografia. Vengono rappresentati in modo teatrale tre momenti topici della sua carriera, nei minuti che precedono le conferenze per il lancio di tre prodotti informatici. Si vedono così solo degli spaccati della sua vita e relazioni, si comprende l'assoluta determinazione e singolarità dell'uomo, visionario e geniale quanto incapace di gestire i rapporti affettivi più elementari. Bravissimo Fassbender. La musica e la buona sceneggiatura rendono accettabile un film altrimenti pesante.

Daniela 16/05/16 10:52 - 12662 commenti

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Dopo un paio di film abili ma poco rigorosi, B. rialza le sue quotazione con questo biopic tangenziale sul "direttore d'orchestra" Jobs, mostrato attraverso le conversazioni che precedono alcuni momenti topici: il ritratto di un personaggio controverso, di cui non si nascondono i lati sgradevoli, tutto affidato ai dialoghi di una sceneggiatura grintosa che però eccede del repetita juvant e dà troppo spazio ad una paternità mal accettata. Se si segue comunque con interesse, il merito è di Fassbender e dei colleghi che gli fanno da spalla con prestazioni di rilievo, a cominciare da Daniels.

Giùan 30/07/16 16:39 - 4559 commenti

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Sia detto intanto, a imperituro ludibrio del commentatore, che al cinema il film m'ha aperto i condotti lacrimali (cosa che non mi capita raramente ma che non m'accadeva da tempo). Il che, oltre a introdurre una categoria interpretativa, quella dell'emotività, ovviamente tabù oltrechè ambigua e ambivalente, dà conto dell'abilità del duo Boyle/Sorkin nel proporre il loro parziale point of view sul "(s)oggetto di marketing Jobs" (si vedano le stesse reiterazioni dello script). Teatrale, virulento, sottolineatissimo, con una gran Winslet e indubbio senso del ritmo.
MEMORABILE: Le reprimende di Johanna Hoffmann a Jobs ogni volta che si tocca il tasto della figia di lui; L'ultimo incontro tra Fassbender/Jobs e Sculley/Daniels.

Didda23 4/11/22 16:27 - 2426 commenti

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Rispetto alla pellicola diretta da Stern i passi in avanti sono notevoli, grazie alla rotondità del protagonista della vicenda. Un film talmente perfetto in ogni singola componente ( la regia di Boyle, ambientazioni e fotografia) da risultare quasi anonimo da un punto di vista emotivo. Brillante l'idea di ripercorrere il personaggio attraverso il lancio di tre prodotti "iconici"; buona la performance attoriale (soprattutto Rogen). Si risolleva da una certa glacialità nella parte finale, soprattutto per l'evoluzione del rapporto con la figlia. Buono, ma era lecito chiedere di più.
MEMORABILE: Il rapporto con la Winslet; La resa dei conti con Daniels; Il disegno.

Enzus79 21/02/23 23:08 - 2895 commenti

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Biopic sul fondatore della Apple che ha rivoluzionato il digitale e non solo. Da questa pellicola il genio di Steve Jobs emerge davvero poco; Si lascia più spazio alla sua vita privata e alle beghe aziendali, e questo porta a un un interesse ondulatorio. Non bastano nemmeno le ottime interpretazioni di tutto il cast. Regia discreta di Danny Boyle. Consigliabile.

Teddy 17/02/24 17:32 - 825 commenti

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Ammaliato dalla tecnologia, sopraffatto dalla genialità, frastornato dal potere. Steve Jobs è l’uomo del secolo; esteta, volubile, visionario dalle profetiche allucinazioni. Film verboso e ricercato, dalle dinamiche celeri, talvolta claustrofobiche, che sfocia in una progressione sonora e drammaturgica centellinata al minuto. L'autenticità di Kate Winslet sconvolge. Bravo Fassbender.
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  • Discussione Galbo • 21/01/16 10:45
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Il film è uscito al cinema
  • Discussione Galbo • 24/01/16 11:39
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Film dalla sceneggiatura di ferro e con un eccellente protagonista, la candidatura all'Oscar di Fassbender è meritata e a mio avviso ha buone possibilità di portare a casa la statuetta....