Solitudine - Film (1951)

Solitudine
Locandina Solitudine - Film (1951)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Night Into Morning
Anno: 1951
Genere: drammatico (bianco e nero)

Cast completo di Solitudine

Note: E non "La solitudine".

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La nostra recensione di Solitudine

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dramma dagli sviluppi semplici che fonda buona parte della sua riuscita sulla sentita interpretazione del sempre ottimo Ray Milland, qui nei panni di un professore universitario serio e molto professionale, stimato dai suoi studenti e amato in famiglia, dalla moglie e da un figlioletto in gamba. Una vita come tante, che procede sui binari di una felice quotidianità fino al giorno in cui, durante una lezione in aula su Shakespare, esplode la caldaia di casa. Accorso sul posto, dove già incontra i vigili del fuoco in azione, Philip non può che constatare la morte di moglie e figlio, carbonizzati. Uno shock fortissimo a cui sulle prime reagisce con forza d'animo inaspettata, che non a caso stupisce...Leggi tutto la suocera. Ma dietro l'apparenza di un lutto composto l'uomo è distrutto, si dà all'alcool e l'amicizia di un collega e della donna con cui vive quest'ultimo, una vedova vittima di un dramma non dissimile, non sembra bastare a restituirgli la serenità. Tutto giocato sui combattuti stati d'animo con cui il protagonista affronta la perdita, il film trova indubbia forza nel rendere credibile l'incapacità dell'uomo di adattarsi alla nuova realtà (su cui pone l'accento il titolo italiano), la difficoltà di stringere nuovi rapporti (esemplare quello con la vicina di stanza nell'albergo in cui andrà ad abitare) e la nascita di una sincera amicizia con la collega vedova (interpretata nientemeno che da Nancy Davis, futura moglie del presidente Reagan), vista con un certo "sospetto" dall'uomo con cui vive. Ma non può essere dimenticata anche la complessa relazione tra il professore e lo studente che gioca a football e ha la necessità di passare l'esame per non vedersi bloccata la carriera sportiva. Qualsiasi sviluppo ruota insomma intorno al protagonista, che progressivamente si fa sempre più freddo, distaccato, vittima di atteggiamenti poco comprensibili o nevrotici, dovuti naturalmente all'abuso di alcool ma soprattutto al fatto d'essersi ritrovato d'improvviso solo. Delineati con intelligente maturità anche i personaggi degli suoceri, ma è bravo il regista a mantenere ogni figura all'interno di un ritratto realistico e psicologicamente accurato che possa in virtù di questo colpire, senza mai debordare in eccessi o macchiette (Milland è ancora una volta straordinario esempio di eleganza e misura). Manca purtroppo il guizzo che possa smuovere il film da una certa monotonia di fondo, da una situazione che rischia di finire, specialmente durante la seconda parte, nella trappola del facile dramma strappalacrime.

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Tutti i commenti e le recensioni di Solitudine

TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/10/18 DAL DAVINOTTI
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Fauno 17/01/19 18:15 - 2259 commenti

I gusti di Fauno

Il protagonista ispira tanta simpatia in quanto, anziché far la parte del marito disperato per la disgraziata perdita dei suoi cari, vuol continuare a insegnare nello squilibrio più totale; sarà il rispetto da lui conquistato prima di quel fatidico momento a indurre chiunque a cercare di farlo uscire dal tunnel, visto che l'alcool gli stava già creando qualche brutta sorpresa. Il film è scorrevole, fa riflettere come si scenda di tanti gradini davanti a certe sventure, fino a farci capire soggetti di mondi diversi o dall'altra parte della barricata.
MEMORABILE: L'incontro con la vicina di stanza; Il processo.

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