Skincare - Film (2024)

Una visagista di successo deve far fronte a un rivale in affari e a un misterioso hacker che vuole rovinarle la reputazione. Thriller con tratti da commedia noir perfida che intriga non poco; se alcuni snodi possono risultare prevedibili, ciò non toglie il piacere di vedere come si evolve la vicenda e i tocchi umoristici e pulp - un po' alla fratelli Coen - saranno pure risaputi ma sono messi in scena con gusto. Ottima la Banks, ben scelti i comprimari, scintillante la confezione; una buona satira sulla società dell'immagine, magari non troppo originale ma più che godibile.

Estetista di successo entra in crisi quando, dopo che un concorrente ha aperto un centro di fronte al suo minacciuando di portargli via la clientela, inizia a essere perseguitata da un misterioso hacker... Thriller del tipo paranoico che, pur risultando meno imprevedibile di quello che vorrebbe, si fa seguire con interesse grazie alla prestazione di Banks, brava nel trasmettere il disorientamento e l'angoscia della protagonista. L'epilogo si presta a una lettura in chiave satirica che ricorda il motto secondo cui "non esiste pubblicità negativa" ma doveva essere meglio esplicitato.

Alla vigilia del lancio di una nuova linea cosmetica sulla quale Hope ha investito tutte le sue risorse, una società concorrente si installa proprio davanti al suo atelier e per lei comincia quasi un incubo provocato da un hacker che la discredita pesantemente in rete. Thriller patinato con intenti satirici sulla società dell'immagine (siamo a Hollywood) che stenta a tenere il passo adrenalinico, con svolte prevedibili col loro apparato citazionistico, con una prima parte più intrigante che si perde pian piano in seguito. Una discreta prova della Banks salva una storia senza sprint.