Il film non va visto per ricercare stupri o sevizie fini a se stessi, perché si tratta di una tortura morale ben congegnata, e l'opera è datata solo sulla carta, visto che contiene messaggi espliciti e subliminali di un'attualità sconvolgente: il protagonista è uno che rifiuta il proprio sesso e che, guarda caso, non fa la parte della vittima ma dell'aguzzino più spietato. Se il finale smonta in parte quanto verrebbe da credere, c'è da dire che alcune frasi tagliano, colpiscono duramente e fanno dimenticare una certa inevitabile monotonia causata dalla limitatezza ambientale.
MEMORABILE: Il disegno col rossetto; Le chele dei crostacei; Il tovagliolo mancante; La masticazione.
Curioso thriller erotico grottesco nel quale un milionario annoiato, affetto come il nostrano marchese Camillo Casati Stampa da triolagnia, congegna un'umiliante esperienza alla giovane e viziata moglie, costretta ad abbandonare il suo frigido snobismo per subire soprusi e sevizie davanti al marito cornuto e contento. Claustrofobico, folle, moderno, eccitante. Fisicità statuaria e nobile quella della Langner: perfetta per lo scopo (almeno avesse perseverato in carriera con il genere!); così come Elorriaga ha il baffo alla Reems e la giusta espressione da pervertito. Multifinale!
MEMORABILE: Il banchetto sul corpo marmoreo della Langner.
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Assolutamente da riscoprire. Circola la versione spagnola, ma si trovano ottimi sottotitoli inglesi.
Come ambientazione, e almeno all'inizio come personaggi, viene da pensare a una certa ispirazione a Deodato nel suo Ondata di piacere, mentre già nel corso del film e alla fine più che mai, ci si strappa dalla bocca la sensazione che l'abbia visto Haneke e ne abbia tratto vantaggio per i suoi Funny Games.
SPOILER
Le torture morali vanno in crescendo e raggiungono livelli strabilianti, e il top è quando il protagonista si confronta con la vittima sulla capacità di ammaliare un uomo