Segreto di stato - Film (1950)

Thriller pienamente riuscito nonostante parta quasi dalla fine e la storia venga narrata tutta in flashback, a parte i cinque minuti finali. Ciononostante la regia senza fronzoli e la sceneggiatura di ferro, riescono a creare una tensione costante che si mantiene tale fino all'epilogo. Per l'epoca un film ben poco banale che che riesce anche a fare qualche piccola ed interessante considerazione sulla vita nei paesi sotto le dittature. Perdonabili (visto che si era già agli inizi della guerra fredda) gli accenti anti Europa dell'Est.

Dopo esser stato attirato con l'inganno in un paese dell'Europa dell'Est, un chirurgo americano si trova a dover operare a sua insaputa il dittatore locale. L'operazione riesce ma il paziente muore...  La trama ricorda la Rivolta[ con Grant uscito nello stesso anno: cambia il continente ma non la situazione di estremo pericolo in cui si viene a trovare il medico protagonista di questo piacevole thriller di buona tenuta il cui clima ansiogeno è alleggerito da piccoli tocchi ironici. Buone le prove del cast: elegante Fairbanks Jr., solido Hawkins, trepidante Johns, viscido Lom.

Thriller a sfondo politico che presenta un soggetto analogo al coevo La rivolta, rispetto al quale presenta però un ritmo più ansiogeno, grazie al sempre efficace espediente dell'uomo braccato in terra straniera. Particolarmente felice la scelta delle location in Trentino, utilizzate per ricreare un paese del tutto simile alla Jugoslavia dell'epoca (e infatti la figura del dittatore è modellata su quella del maresciallo Tito). Ovviamente il giudizio sull'Europa dell'Est è severo, ma al cinema in piena guerra fredda (e anche dopo…) si è visto di molto peggio. Bravi gli interpreti.