Scarpe grosse - Film (1940)

Azzeccata la sceneggiatura (è proprio il caso di aggiungere al titolo... "cervello fino"), simpaticamente recitata e guarnita di divertenti e spiritose gag! L'attaccamento alla terra e al lavoro, alla fine, trionfa. Chi vive e lotta per la propria terra e chi non apprezza e non vuole nemmeno rendersi conto della grande ricchezza che possiede! Sono l'onestà e l'integrità morale del contadino che non fanno perdere di mira la prospettiva del benessere verso un popolo contadino al quale viene concesso di coltivare la terra come propria e di gioirne dei suoi frutti.

Trent'anni prima del pastore Serafino, altre scarpe grosse dal cervello fino ereditano una fortuna e buttano all'aria le convenzioni, annullando con umanità e buonsenso le differenze sociali. Discorsi che profumano di socialismo, ma, essendoci un uomo forte al comando, potevano essere accettate anche nel 1940. Amedeo Nazzari, pur non essendo propriamente un attore brillante, è comunque in grado di gigioneggiare, e, cosa più importante, trasmettere al pubblico quanto si stia divertendo. Completo e saporito il resto del cast che appoggia una trama semplice ma frizzante.