RX - Strade senza ritorno - Film (2005)

Lo si è ormai capito che se si parte per un viaggio di piacere da associarsi a uno scapestrato lavoro da corrieri della droga dilettanti non se ne esce mai bene... Andrew (Balfour) e Jonny (Hanks), però, il tentativo lo fanno ugualmente: il primo ha bisogno di soldi facili per aiutare la famiglia, il secondo ha già una certa esperienza nel campo e decide di dargli una mano, suggerendogli un tizio in Messico col quale ha già avuto a che fare e che – nel cambio da denaro a stupefacenti – si è sempre comportato correttamente. Procuratosi duemila dollari sottratti all'albergo per cui lavora, Andrew accetta a malincuore che la sua fidanzata Melissa (German)...Leggi tutto faccia parte della spedizione (Jonny le aveva già raccontato del viaggio, impossibile impedirle di aggregarsi) e i tre partono in direzione Messico con l'auto di lei. Inizialmente è un gran ridere e scherzare, poi però all'appuntamento con lo spacciatore si comincia a fare sul serio. Mentre Melissa aspetta fuori ignara senza immaginare cosa i due siano andati a fare in quella casa, Andrew e Jonny pagano e, per oltrepassare indenni i controlli della polizia (il parafanghi dell'auto? Il primo posto dove guardano!) decidono, su consiglio del criminale professionista (Tudyk), di ingurgitare le pasticche acquistate proteggendole con sacchetti che sarà loro compito “estrarre” in un secondo tempo. Cominciano così gli imprevisti, e il regista Ariel Vromen (cosceneggiatore insieme a Morgan Land) è bravo a tenere alti ritmo e tensione mentre l'azione si fa concitata e gli eventi precipitano. Quella che sembrava una semplice avventura vissuta in chiave giovanilistica, diretta non male ma un po' anonimamente, d'improvviso accelera e abbraccia la formula classica del noir on the road, con personaggi nevrotici pronti a inseguirti urlando (Pfeffer) e la sola Melissa a mostrare un minimo di necessario self-control (spesso perché non del tutto conscia di quanto le sta accadendo intorno). L'improvvisa svolta drammatica accresce ulteriormente i toni tragici, i paesaggi messicani comunicano l'opprimente calura tipica prima che scenda la sera, quando l'impressione che le acque si calmino si rivelerà per l'appunto solo un'impressione. Riprese e montaggio riprendono ad accelerare in un prosieguo e un finale tipicamente pulp all'interno di una storia che nelle sue sfaccettature e situazioni cavalca in pieno l'onda dell'epoca accodandosi senza troppo demeritare. Naturalmente non fa parte dei film da ricordare nemmeno all'interno del suo genere, ma intrattiene a sufficienza mostrando una misura e un autocontenimento utili a restituire almeno in parte quella dose di credibilità che a certe produzioni esagitate coeve decisamente manca. E si segue con curiosità fino alla fine, che è già qualcosa. Recitato degnamente, ha le sue piccole scene memorabili (la lunga crisi di rigetto in auto, il finale stesso) e riesce quasi nel tentativo di farci partecipare con emozione alle sfortunate vicissitudini del protagonista, che non ne azzecca una nemmeno per sbaglio...

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