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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/09/13 DAL BENEMERITO MYVINCENT
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Myvincent 11/09/13 08:10 - 3741 commenti

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La scalata al "successo" di uno dei più crudeli sicari della mafia, celebre per aver ucciso circa cento persone a sangue freddo ma così ingenuo da crearsi una dorata famigliola da sogno. Francamente c'è da chiedersi il perché di un ennesimo film sulla malavita americana e pure con un cast di tutto rispetto (che sembra recitare svogliatamente). Michael Shannon meglio sarebbe come Frankenstein del XXI secolo!

Daniela 24/02/14 09:13 - 12662 commenti

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Marito devoto e padre affettuoso, il protagonista lavora sodo per garantire una esistenza tranquilla alla propria famiglia: disgraziatamente, il suo lavoro è quello di killer al soldo del crimine organizzato... Ispirato alla vera storia di Richard Kuklinski, cui si addebitano non meno di 100 omicidi, un film corretto ma penalizzato da una regia scolastica e senza guizzi. Peccato, perché Shannon è la scelta giusta, capace com'è di risultare minaccioso con il solo sguardo e la sola presenza, senza muovere muscolo. Liotta fa il bravo ragazzo, Evans il killer gelataio, Ryder la moglie ignara.
MEMORABILE: Kuklinski lascia ad una vittima designata (Franco) il tempo per invocare l'intervento di Dio

Almicione 27/12/15 02:37 - 764 commenti

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La regia e la fotografia dei film recenti diretti da registi poco conosciuti si somigliano tutte: una patina sfumata spesso in ciano e tremolii che dirigono primi piani asimmetrici. La storia sarebbe potuta essere molto intrigante mantenendo la freddezza del personaggio ma dandogli un maggiore carisma, una personalità più forte (vedi King of New York). La trama stessa ci fa vedere qualcosa, ma si sarebbe preferita una penetrazione profonda nella malavita, più azione; niente di quel tanto che si vede riesce a soddisfare davvero lo spettatore.

Galbo 13/05/16 07:13 - 12392 commenti

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Assassino efferato e nello stesso tempo amorevole padre di famiglia. Uno sdoppiamento della personalità che riguarda il protagonista di un film che non mantiene quello che promette: la storia è decisamente intrigante e il protagonista (un ottimo Michael Shannon) decisamente ben scelto; purtroppo il regista si limita alla mera rappresentazione della vicenda, filmando senza alcuna personalità tanto che alla fine non si riesce a ricordare alcuna scena in particolare. Giusto la prova del protagonista riesce ad alzare la media.

Jandileida 3/04/17 17:24 - 1565 commenti

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Tra una sceneggiatura abbastanza confusa, prove attoriali che si situano al limite tra lo svogliato e l'alimentare e una regia ultrapiatta, c'è poco da gioire. Sinceramente ho capito poco: Shannon ha la stessa faccia sia quando trucida qualcuno sia quando condivide il talamo nuziale con la Ryder e vaga senza senso per un film in cui si alternano boss italiani, spacciatori messicani e un improponibile Schwimmer con baffo a manubrio e solita espressione da cane bastonato. Insomma, si conferma il cliché che film del genere filtrano spesso con la tranvata.

Thedude94 28/07/18 19:27 - 1097 commenti

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Un film letteralmente di ghiaccio, questa modesta e mediocre opera di Vromen, che nonostante abbia a disposizione un cast di attori davvero eccellente non riesce a scuotere lo spettatore. Tutto rimane imbalsamato, fermo e non si smuove dai canoni del gangster movie (che l'autore non riesce a rappresentare in maniera degna di nota). Davvero pochi gli spunti interessanti, nonostante Shannon ci metta del suo sotto il punto di vista dell'impegno e della volontà. Fotografia scadente, così come scenografie e costumi.

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  • Discussione Raremirko • 3/12/19 23:38
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Cast mirabolante (particina di Franco, Davi, Liotta, tre irriconoscibili Evans, Schwimmer e Dorff), storia vera, Shannon non in partissima ma che comunque convince con la solita interpretazione ottima.

    Si mescolano dramma e gangster movie e si poteva approfondire di più il contrasto tra vita normale fatta credere e spietatezza della vera professione.

    Buono
  • Discussione Daniela • 4/12/19 05:20
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Raremirko ebbe a dire:

    Si mescolano dramma e gangster movie e si poteva approfondire di più il contrasto tra vita normale fatta credere e spietatezza della vera professione.


    In effetti, è l'aspetto più interessante del personaggio, che è mostrato come gelido killer ma anche come marito fedele, babbo premuroso, cittadino probo. Semplice facciata? No, piuttosto separazione tra vita familiare e vita lavorativa tanto netta da assumere un carattere paradossale. Il protagonista ammazza perché, per un insieme di circostanze, quello è il suo lavoro e viene pagato bene per farlo, non prova piacere ma neppure rimorso o senso di colpa, come non li prova un falegname quando inchioda le gambe ad una sedia.
    La freddezza del boia coscienzioso.