Rockstar - Film (2001)

Ispirato dalla storia di Ripper Owens, il cantante che da una band amatoriale passò direttamente alle superstar heavy metal Judas Priest sostituendo la leggenda Rob Halford al microfono. E il film è tutto qui: Mark Wahlberg in versione metallaro, che entra a far parte del gruppo di successo Steel Dragon e prova tutti i lati positivi e negativi della fama e del denaro. Il tutto per creare una parabola abbastanza scontata e prevedibile, in cui si salvano solo le ottime musiche e i cameo di musicisti famosi come Bonham, Wylde e Catanese.

Storia di un ragazzo con passione per la musica metal, che si ritrova come cantante della band a lui preferita. Metal a tutto volume in compagnia di musicisti all'altezza come Wylde. Voci non confermate confessano che rifletta la biografia dei Judas Priest (che hanno avuto più o meno la stessa storia).

Il film più brutto sulla storia del rock anni '80, sull'hard 'n' heavy. Un finale che è un inno al minimalismo, verso il Seattle Sound. Musicisti fuori luogo: nessuno ha la faccia del rocker anni 80, tutte macchiette e nessun vero rocker. Basta dirvi che il protagonista è un rapper nella vita.

Classica storia di talento in ascesa con i pro e contro del caso. La sceneggiatura offre spunti un po' banali, soprattutto quando pone l'accento sulla vita di successo che distrugge quella affettiva del protagonista. Herek (come quasi sempre) dirige facendo il compitino, Wahlberg si impegna a fondo ma non è credibile, la Aniston poco sfruttata. Non male le scene dei concerti.