Note: Soggetto dal romanzo della scrittrice statunitense Louisa May Alcott, pubblicato per la prima volta con un diverso titolo in due volumi nel 1868 e 1869, poi in un unico volume con il titolo definitivo nel 1880.
Discreta versione del romanzo della Alcott che si avvale della professionale regia di Cukor, di una sceneggiatura che riesce a non essere eccessivamente melensa anche se, causa il romanzo, le concessioni al patetico ci sono e possono disturbare chi non ama il genere e infine su delle belle prove attoriali su cui spiccano magistralemnte quelle della Bennett e ancor più su quella della Hepburn. Avviso ai naviganti: maschilisti, misogini e "diabetici" alla larga! Piaccia o no è comunque un buon film.
Probabilmente la più riuscita delle tante trasposizioni cinematografiche del romanzo della May Alcott. Merito sopratutto della regia di George Cukor che riesce a trasferire sullo schermo una vicenda a tratti strappalacrime esaltandone gli aspetti positivi ed evitando di cadere nello sdolcinato. Grande interpretazione del cast femminile con menzione speciale per la Hepburn.
L’impegno di ridurre la saga delle quattro sorelle raccontata da Alcott è ben assolto grazie a una sceneggiatura asciutta e incalzante, anche se necessariamente un po’ troppo sbrigativa in alcuni passaggi, soprattutto della seconda parte. La qualità tecnica è indiscutibile, con la buona intepretazione di Hepburn, maschiaccio pieno di sentimento. Il problema sta nell’estenuante registro da romanzetto rosa, da cui il film non può prescindere, e che ammanta tutto di una patina fringuellosa e sdolcinata da latte alle ginocchia. Antico.
Non la prima ma la più celebrata delle trasposizione del romanzo di Louisa May Alcott, scritto su commissione e detestato dall'autrice che lo considerava "spazzatura per bambini". Il merito del successo si deve ad una sceneggiatura stringata e ben calibrata nei toni, alla regia di Cukor come al solito abile nel dirigere cast al femminile e nell'interpretazione brillante di Jo, la più intraprendente delle quattro sorelle March, da parte di Hepburn, forse l'unica giovane attrice del tempo in grado di restituirne con piena aderenza il carattere anticonformista e proto-femminista. Classico.
Prima riduzione sonora delle vicende semi-autobiografiche della famiglia Alcott, colma di bontà, gattini e uccellini sul davanzale. Recitato con manierato stile teatrale, scivola via liscio senza dettagliare troppo le sfumature emotive di ognuna, tranne Jo, spigolosa nei lineamenti e nei modi come la vecchia zia inacidita. Prova davvero maschia per la Hepburn (bilanciata da quella femminina di Montgomery), costantemente fuori giri rispetto al lezioso contesto; ma anche lei finirà con l’ammansirsi. Un po’ cresciutella la Parker nei panni di Beth: sembra più la parodia di una bambina.
George Cukor HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
CuriositàDaniela • 19/01/20 12:16 Gran Burattinaio - 5944 interventi
Soggetto dal romanzo della scrittrice statunitense Louisa May Alcott, pubblicato per la prima volta con un diverso titolo in due volumi nel 1868 e 1869, poi in un unico volume con il titolo definitivo nel 1880.
Nella storia della letteratura, il nome dell'autrice è indissolubilmente legato a questo romanzo a carattere parzialmente autobiografico e agli altri tre con gli stessi personaggi che lo seguirono, ma questo avvenne suo malgrado, dato che lei amava piuttosto scrivere storie di tutt'altro genere, tanto che arrivò a definire il suo romanzo più celebre "spazzatura per bambini".