È proprio il caso di dirlo: Berlin "kaputt" mundi. L'ondata epidemica zombizzante che ad intervalli regolari si abbatte sul cinema horror stavolta fa la sua infida sortita nella poco frequentata Germania, colpendo un microcosmo condominiale asserragliato nel suo quadrilatero di palazzine comunicanti. Niente nazi-dead e nessuna bischerata trashona alla Lommell/Boll, anzi un horror d'assedio che dal suo budget modesto e dalla breve durata riesce a trarre il massimo sia nell'azione, calibrata e mai fine a se stessa, sia nell'atmosfera, disperata e angustiante come nel miglior Romero.
Altro lavoro interessante girato con perizia nell’ultra-derivativa scena zombesca. Kren punta all’assedio, alla claustrofobia, al clima plumbeo e metallico di una Germania apocalittica e asserragliata. Il poco denaro è però ben utilizzato in un make-up funzionale e una messinscena minimale, votata per lo più all’analizzare i comportamenti e le misere speranze dell’umanità non disdegnando tuttavia scoppi d’azione febbricitante e fughe al cardiopalma. Professionale il gruppo d’attori con Fuith sopra tutti, malcapitato (anti) eroe. Buono.
Vero e proprio horror d'assedio, che riesce a dare discreta nuova linfa all'inflazionato filone zombesco tornato in auge ultimamente con svariati prodotti non proprio indimenticabili. Kren parte da un protagonista che è tutto fuorchè un eroe e lo colloca in spazi rigorosamente chiusi e labirintici che claustrofobicamente si restringono sempre più. Poco gore, ma azzeccato e una malinconia di fondo che sfocia in un finale magari prevedibile, ma denso e romantico. Bella sorpresa.
MEMORABILE: Le panoramiche dall'alto sul cortile assediato dai non morti.
Film che dimostra una volta di più che i milioni di dollari non fanno i bei film, ma le idee e l'amore al cinema sì. In effetti questo piccolo film che sarà costato come i titoli di coda dei mastodontici filmoni americani risulta molto più interessante di questi, spesso soporiferi e sempre uguali. Si respira da subito aria del primissimo Romero, ma con un originale ambientazione kammerspiel berlinese, che opprime non poco. Efficace l'antieroe "sfigato" di Fuith, come efficace è il trucco light degli zombie "rossi". Kren da tenere d'occhio.
Non è il solito film di zombi, anche se così potrebbe sembrare. Invece Kren riesce in poco meno di un'ora a condensare tutto il necessario per creare un'atmosfera insalubre e malata (tanto parliamo di virus, no?), richiudendo gli eventi in un palazzone claustrofobico. C'è pochissimo tempo per pensare e agire. Direi che Rammbock è un ottimo esempio di come si possa fare un bel film con un soggetto ormai inflazionato.
Più che discreto; l'ho rivisto e mi ha riconfermato le impressioni positive che già avevo avuto. Si omaggia Romero e seppur ci sia monotonia e un'unica location, complice la breve durata non ci si annoia mai. Attori discreti, make up nella media e accompagnamenti musicali che più o meno inquietano. Un horror onesto, nella media, che ha saputo ben utilizzare un budget credo non elevatissimo.
A Berlino guardo le strade e non so che giorno è. È il giorno della pandemia di neo-rabbia che zombifica tutti e dissesta il reale così come l'abbiamo sempre abitato. Stranisce avere davanti ora film come questo, che allora erano futuristiche supposizioni e oggi sono inconsapevoli alfieri di dove va a rovesciarsi di malissimo modo ogni arcobalenizzato "andrà tutto bene". Pur trascurando tutte le gradazioni attualistiche a scoppio ritardato (la metafora cannibale non abita vivaddio più qui), c'è qualcosa che in sé non torna, anzi che torna un po' troppo, ed è un mai sbeccato deja-vu.
MEMORABILE: Lampi al magnesio in faccia anziché sparo in testa.
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IMDB segnala come durata ufficiale 59 minuti (ed infatti in rete ne circola una copia, quella tedesca, che arriva a 00:58:50) ma la versione che ho visionato personalmente, quella americana, dura con esattezza 01:01:28 (probabilmente perchè in formato NTSC-FILM).
Tenendo presente che il film è regolarmente uscito nelle sale USA il 04/05/2011, anche lì avrà per forza superato l'ora e quindi non va considerato cortometraggio.