Il dottor Calgary indaga su un omicidio avvenuto in una ricca famiglia due anni addietro, dopo aver scoperto di essere l'alibi dell'uomo fino a quel momento ritenuto colpevole. Tratto da un romanzo non troppo riuscito della Christie, il film di Davis lo stravolge in molti dettagli importanti senza riuscire comunque a rendere la cosa veloce o coinvolgente. Peccato perché Sutherland è in parte e il cast di contorno era di lusso, ma è una produzione piuttosto scialba, dove anche la colonna sonora è terribilmente fuori posto.
La chiameremmo più prova di coraggio: è illimitato lo sprezzo del pericolo necessario per essere carnefici o vittime di simili esperimenti falliti: come diserbare la Christie sbiadendo il giallo ai livelli del beige della polaroid vecchiotta. Passi (e mica tanto) il brand telefilmaro che tutto depressurizza e atrofizza, passi la rimessa a coltura del romanzo originale, passi pure la dilaniante noia deconcentrante, ma vedere così impenitentemente dilapidato un cast di siffatta caratura non può che scatenare al malcapitato di turno un backdraft delle più draconiane e salate sanzioni critiche.
Un paleontologo americano, a distanza di due anni torna su un'isola inglese e scopre di essere l'unico alibi che avrebbe impedito la condanna a morte di un amico, ma nessuno vorrà rimettere in discussione la sentenza emessa. Un giallo che può contare soprattutto sul comparto attoriale, da Sutherland a Miles e Plummer e su una suggestiva ambientazione nebbiosa un tantino inquietante; per il resto la regia di Davis non riesce a rendere fluida e incisiva l'intricata storia, che coinvolge troppi personaggi con inevitabile calo di attenzione. Colonna sonora invasiva, sebbene di qualità.
Tornato da una lunga spedizione all'estero, un paleontogo scopre che un giovane a cui aveva dato un passaggio due anni prima è stato impiccato per aver ucciso la madre. Lui è in grado di fornirgli un alibi di ferro, ma la famiglia del morto non sembra interessata... Senza conoscere il romanzo di Christie è difficile capire se i difetti fossero già nel testo di origine, tuttavia la regia anonima, la messa in scena piatta, la fotografia opaca e infine la ost incongruente hanno sicuramente peggiorato la situazione traducendosi in un giallo scialbo che spreca il buon cast disponibile.
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Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (martedì 6 giugno 1989) di Prova d'innocenza:
Oltre a stravolgere arbitrariamente gran parte dei dialoghi, l'adattamento italiano aggiunge non poche ghost-voice over assenti dalla traccia originale.
CuriositàZender • 7/05/22 13:52 Capo scrivano - 47770 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: