Primadonna - Film (2022)

La storia della dura lotta processuale e contro le apparenze di una ragazza vittima di una fuitina non consensuale. In una ben ricostruita Sicilia degli anni Sessanta, un film asciutto, girato bene e senza fronzoli che fa della buona performance della protagonista il punto di forza. Esce infatti ben distinta la sua figura, anche per una sceneggiatura sapientemente calibrata che evita facili pesantezze regalando al tutto una buona aura di autenticità. Bella la fotografia, un po' carenti gli attori che interpretano Musicò e la sua banda.

La giovane Lia lotta per far condannare il suo stupratore nella Sicilia Anni Settanta in cui tale reato veniva molto smesso volutamente mascherato da fuitina consensuale (vedasi la scena in tribunale, dove alla protagonista vengono rivolte squallide domande). Film di denuncia girato in maniera pulita e diretta che, pur avendo un buon ritmo e lanciando un messaggio da cogliere (mai abbassare la testa di fronte ai soprusi) non può purtroppo contare su un cast convincente, a parte la brava Gusmano, la quale ben rende le varie sfumature di un personaggio costretto a crescere in fretta.

Liberamente tratto dalla vicenda di Franca Viola, la pellicola narra l'arcaico mondo siciliano degli anni 60 con una chiesa complice, in cui la cosiddetta "fuitina" portava al famigerato matrimonio riparatore. Taglio lievemente da fiction in cui talvolta i sottotitoli sarebbero stati necessari. Nel complesso accettabile, con un buon cast coeso in cui è da segnalare Thony.