Photo de famille - Corto (1988)

Un apparente quadretto familiare che sfocia in tragedia. Una famigliola è ripresa a tavola, tutti assieme a visionare un film, immagini di quotidiana ordinarietà. Poi il raptus del figlio che uccide tutti i componenti del nucleo familiare. In un seppiato sperimentale cattura, pur nella sua semplicità, lasciando trasparire quella che sarà poi la mano del futuro cineasta.

A 21 anni Ozon firma un filmetto in super8 i cui protagonisti sono i suoi famigliari: e proprio di famiglia si parla, con un ragazzo che lucidamente e pacatamente fa fuori genitori e sorella. Tecnicamente il corto non è gran che, evidentemente, ma quel che colpisce è la perfidia del giovanissimo regista nel raccontare una storia di amene crudeltà relazionali e di omicidi a sangue freddissimo e con spirito lieve: vero e proprio prodromo ai suoi film più spietatamente e melodrammaticamente "cattivi". Insomma, si vede con simpatia.

Una curiosità d'archivio: in poco più di sei minuti il giovane Ozon fa fuori l'intera famiglia, ricomponendo poi le salme sul divano dove prima del pranzo domenicale v'era un trafficare di proiezioni. Piuttosto grezzi e innaturali gli omicidi (soprattutto quello della sorella, uccisa con un grossolano fendente di forbice all'altezza della spalla...), ma l'operazione è evidentemente poveristica e non priva di un certo humour nero, che alla fin fine è l'aspetto più interessante. Per i fan incalliti.