Particles in space - Corto (1979)

L'estro di Len Lye nella pittura di pellicola con gli anni diventa più maturo e minimale. Qui abbiamo solo piccoli puntini che appaiono e scompaiono su uno sfondo nero accompagnati da una musica percussiva e ripetitiva. Sparisce del tutto la vena dissacratoria delle sue prime sperimentazioni che lascia spazio a una ricerca più rigorosa ma sempre affascinante.

Le particelle sono puntini bianchi di varie forme e varie dimensioni che si agitano nello spazio, sempre con la solita (per Lye) musica vivace simil-tribale. L'effetto è a metà tra un'ecografia e le "nevicate" delle vecchie televisioni in b/n. Buono il ritmo, ma l'autoreferenzialità qui è totale e si compiace dello sperimentalismo puro senza trasmettere alcunché, neanche ammirazione.

Credo che Len Lye abbia preso l'ispirazione da strumenti come l'oscilloscopio che può visualizzare il suono sotto forma di onde. Al posto delle onde ha introdotto i suoi riconoscibili grafismi che seguono il ritmo segnato da veloci percussioni. Sperimentazione pura direi, che però diventa anche spettacolo. L'apparente semplicità del prodotto fa pensare ad artisti che dipingono buttando secchiate di colore sulla tela, astrazioni che però qui sono frutto di uno studio non casuale. Si può definire ancora cinema?