Onigoroshi: Demon City - Film (2025)

Accusato di aver ucciso moglie e figlio, un tizio viene rinchiuso in manicomio; ma il problema è che non è stato lui... L'idea di partenza è stuzzicante e il dramma del protagonista atroce; purtroppo, tuttavia, a fronte di alcuni momenti particolarmente adrenalinici, la pellicola stenta a ingranare poiché lo snodo (abbastanza prevedibile) non consente allo spettatore di essere coinvolto in toto. Gli effetti scenici non sono malvagi; semmai i punti deboli sono in primis un cast poco espressivo e in secondo luogo le maschere dei "demoni", che di inquietante non hanno proprio nulla.

Ammazzare tutti perché ti hanno ammazzato la moglie non è da tutti. Film che ne ricorda altri perché la figura del solitario contro i criminali si è vista e rivista. Né sono sufficienti la buona ambientazione giapponese e le coreografie, ben studiate. Manca, soprattutto, quella vena ironica dei capostipiti, mentre sul versante tecnico buona è la fotografia e le musiche. La violenza, eccessiva come da contratto, talvolta va oltre (il braccio staccato) e l'inverosimiglianza regna (ma non muore mai?). Da guardare in mancanza di meglio.

Il tema della vendetta funziona sempre, ma qui è la confezione o meglio, lo stile, a risultare insopportabile. Dal realismo si è passati alle mitiche coreografie danzate e ora alla pura ginnastica artistica a scopo action. Il sangue a ettolitri profuso, quindi, sa di fasullo lontano un chilometro. E anche il protagonista, superkiller dall’aria sonnambolica, è assai telefonato. Azzeccate, invece, le maschere infernali dei cattivacci.