Siamo alle solite: un attore di rango, Harris, accetta di intepretare una parte minore di un film profondamente noioso perché largamente derivativo e scolastico nelle emozioni. Non è scadente nella forma ma si vede che il regista svolge il compitino e che il prodotto è destinato al circuito tv/home video (basta vedere le scene di sesso tagliate subito per non avere problemi di rating).
Film ben incamerato nei più consumati topoi del genere (quante volte si è visto il protagonista di un crime-movie dire "Questo è il mio ultimo colpo, dopo cambio vita" e poi proprio con l'ultimo colpo va tutto a scatafascio?), un piccolo film che andrebbe bypassato senza neanche passare dal via (specie considerando l'aggravante di un protagonista totalmente inadeguato), ma che conta all'attivo un superbo attore come Ed Harris, il quale qui, con la sua faccia scavata e vissuta, in un paio di sequenze fa fare uno scatto verso l'alto alla pellicola.
Ennesimo film sulla redenzione post galera, che il giovane protagonista intraprende per evitare una pesante eredità paterna. Formalmente discreto, funzionano ambientazione e prova degli attori (anche se il veterano Harris batte ai punti il più giovane e meno carismatico Presley), è gravato da una regia davvero anonima che ne fa opera si tipo televisivo destinato al mercato dell'home video.
Il periodo felice dell'infanzia termina quando la madre lo abbandona e il padre finisce in carcere dopo aver pestato a morte un vicino di casa. Una volta adulto, anche il protagonista si è messo nei guai con la legge e, scontati 5 anni di galera, ora si propone di rigare dritto ma... Trama stravista resa ancora più banale da una sceneggiatura forzata ed incongruente, una messa in scena paratelevisiva da prodotto direct-to-video e una prestazione incolore di Brian Presley, mentre Ed Harris, pur defilato, offre una prova di rabbiosa intensità che può giustificare la visione.
MEMORABILE: In negativo: accoglie l'ex rivelandogli che il bimbetto è suo figlio e che lei si è scocciata di fare la madre, per cui ora deve pensarci lui da solo.
Film sulla ricostruzione della propria vita dopo il carcere. Il protagonista ha una famiglia criminale alle spalle e una famiglia a sua insaputa fuori dalle sbarre. Trama infarcita di banalità, quindi ampiamente prevedibile e personaggi minori costruiti con la scure a colpi di luoghi comuni e forzature. Ed Harris dà un contributo da grande attore in alcune scene, ma per assurdo hanno l'effetto di far risaltare la recitazione inferiore del resto del cast.
MEMORABILE: Il personaggio dello "sbirro corrotto" ha la credibilità del Fantasma Formaggino...
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