Monstrosity - Film (1988)

Definire trash un film del genere - alla luce del significato quasi positivo che il termine sta guadagnandosi in questi anni - sarebbe ingiusto nei confronti dei lavori autenticamente trash. MONSTROSITY è più semplicemente un film orrendo, che in pratica vorrebbe parodiare il genere horror perdendo così inevitabilmente la possibilità di ambire perlomeno allo status di trash genuino. Il regista Andy Milligan lo conosciamo da anni: è dai Sessanta, i tempi dell'indimenticato THE GHASTLY ONES, che si cimenta con lo splatter di serie Z ottenendo ahinoi risultati sconfortanti (spesso perfino sotto il profilo dello splatter, il che è tutto dire!): troppo prolissi e verbosi i suoi lavori (la maniera più...Leggi tutto semplice per coprire la mancanza di mezzi fin dai tempi del leggendario ed Wood), potremmo dire pretenziosi per lo squallido tentativo di suscitare le risate solo esibendo senza pudore la penosità di trucchi e make-up. Ma con MONSTROSITY si è davvero toccato il fondo: la storia è una rilettura del mito di Frankenstein (il mostro, con un occhio finto di carta, una parrucca rossa, un braccio e una gamba di un gorilla, si chiama Frankie proprio in omaggio al libro di Mary Shelley) mescolato con influenze dal GIUSTIZIERE DELLA NOTTE (il mostro viene usato per uccidere lo stupratore della ragazza del protagonista ed altri malviventi) e RE-ANIMATOR. C'è qualche buon effettaccio, come lo sbudellamento della ragazza stuprata (anche se si vede chiaramente che il sangue che dovrebbe uscire dalle incisioni sull'addome proviene sempre dal manico del bisturi) con estrazione di metri d'intestino, una chiodata in fronte e alcuni momenti ipertrash come gli spari del mitragliatore, provocati da semplici petardi, ma il risultato è indegno anche della Troma!

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