Meteor apocalypse - Pioggia di fuoco - Film (2010)

Una meteora si avvicina minacciosa alla Terra e la scelta unilaterale è quella di disintegrarla con testate nucleari prima che impatti col nostro pianeta. Peccato che il poco fantasioso rimedio ottenga solo di frantumarla moltiplicando a dismisura il problema: il governo americano non ne fa parola ai suoi cittadini ma attende a breve (quando? Boh) una pioggia di meteoriti; uno dei primi a schiantarsi finisce in un lago, inquina l'acqua e mezza California si ritrova contaminata. C'è bisogno di spostare i contagiati in un punto di raduno per poi somministrare loro un antidoto, ma intanto le meteore cominciano a piovere un po' dappertutto e disintegrano l'intera Las Vegas (fuori campo, noi ne vedremo...Leggi tutto poi i resti da chilometri di distanza). David (Lando), fermato dai militari, viene separato da moglie (Christian) e figlia (McLaughlin), intossicate, e per ricongiungervisi comincerà le sue peregrinazioni tra lande desertiche in stile Mad Max (difficile non notare quanto il protagonista sia un clone povero di Mel Gibson, privo purtroppo dello stesso carisma). Per la via incontrerà Lynn (Harris), pure lei intossicata, che lo accompagnerà alla ricerca del "punto di detenzione" dove il nostro eroe ritiene stia la sua famiglia. Le meteore, che di fatto rappresentano l'unico effetto speciale del film, cadono un po' ovunque replicando sempre la medesima scia tracciante di fumo e fuoco con esplosione miserella all'impatto col terreno. Tirare avanti così per un'ora e mezza non era facile, e infatti non ce la si fa. Complice anche una recitazione complessiva inferiore alla media e una spaventosa povertà di spunti, METEOR APOCALYPSE si inserisce di diritto tra le produzioni Asylum meno riuscite. I battibecchi a livello governativo per la gestione dell'emergenza sono tremendamente confusi e rabberciati, incapaci di rendersi anche solo vagamente interessanti, mentre le fin lì malcelate ruberie ai Mad Max di Miller si concretizzano nella creazione di misteriosi personaggi che a cavallo di veloci quad scorrazzano come bande di teppisti del deserto, attaccando per poi scomparire e non farsi veder più. Intanto Lynn agonizza (chi più beve peggio sta, ma anche chi come lei si è limitata probabilmente a qualche sorso ha i giorni contati, se non ci si procura l'antidoto) facendoci capire come la variante contagio si sia resa necessaria perché altrimenti, a scappare per tutto il tempo da meteore che si schiantano sempre allo stesso modo, si finiva col far scappare anche gli spettatori più devoti al genere. Ci sarebbe anche qualche timido frammento gigante che origina esplosioni ben più consistenti, ma queste son realizzate talmente male che era meglio nasconderle. D'altronde fin dalla prima scena coll'asteroide nello spazio si poteva facilmente intuire la povertà del budget a disposizione... Ci sono qualche buon campo lungo nel deserto, la scalata finale d'una roccia senza motivo, inserita solo per mostrare le belle scenografie naturali, e un abbraccione conclusivo agghiacciante tirato oltretutto insostenibilmente per le lunghe.

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