Dopo il brutale omicidio dei loro genitori, due ragazze sono costrette alla fuga e prendono strade diverse. Mediometraggio d'avanguardia, diretto dal fuggiasco aristocratico Kirsanoff che, ironicamente, fa un eccelso lavoro dialettico: il film coniuga realismo francese, montaggio sovietico, espressionismo tedesco e un tocco di surrealismo. L'assenza di didascalie permette alle immagini di scorrere liberamente in tutta la loro potenza. Superba l'espressività Sibirskaïa. Opera unica nel suo genere.
Il giovanotto se la fa con entrambe le sorelle, trasferite in città dopo la strage dei genitori (incipit mozzafiato!), destinandole alla perdizione. Kirsanoff trasforma un feuilleton in un’eccelsa esperienza di cinema di poesia (tra l’altro, muto ma senza cartelli), fondendo la lezione delle avanguardie con una sensibilità realistica. Lo sguardo documentaristico sulla città, il ritmo che sa essere frenetico o pensoso quando serve, la raffinatezza di certe inquadrature: il risultato, straordinario, è un film che per certi passaggi espressivi sembra girato ieri.
Cinema di espressioni, di sguardi, di pura mimica, ma anche d'impatto visivo (la cruda scena iniziale seguita da quella con le due sorelline che giocano, in netta contrapposizione). La trama non è niente di trascendentale, ma l'interpretazione qui è tutto; e le riprese, con primi piani di oggetti (mai banali; la chiavetta della sveglia che gira)), o di mani indaffarate, alternati a campi lunghi, o al caos della città, con mezzi e persone in stile formicaio. Molto avanti, come tecnica nelle riprese e come concetto, rispetto alla data di realizzazione. Un grande esempio di cinema.
MEMORABILE: La tomba dimenticata via via invasa dalle erbacce; La discesa nella disperazione della sorella tradita (sulla panchina con lo sguardo perso).
Come trasmutare un'esile, cruda e patetica vicenda da racconto popolare d'appendice in un gioiello? Con il solito (si fa per dire) sistema: la forma. Ovvero: con concetti formali messi in chiaro da uno stile con compiutezza espressiva. L'oggetto è anche un laboratorio di esperimenti tecnici raffinatissimi, mai esibiti o fine a se stessi ma del tutto aderenti all'idea di realismo dinamico che sostiene l'opera. Avanguardia e lirismo: opera da ammirare, assorbire, ritenere. Futuro (filmico) in atto.
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Belfagor, grazie per aver inserito la scheda di questo capolavoro, e avermi così incuriosito. Un film che non conoscevo di un regista a me sconosciuto, di cui adesso cercherò di recuperare altre cose e di inserirle nel database. Sono davvero senza parole per la bellezza di quest’opera. La prima scena, poi, è qualcosa di assolutamente sublime!
Pigro ebbe a dire: Belfagor, grazie per aver inserito la scheda di questo capolavoro, e avermi così incuriosito. Un film che non conoscevo di un regista a me sconosciuto, di cui adesso cercherò di recuperare altre cose e di inserirle nel database. Sono davvero senza parole per la bellezza di quest’opera. La prima scena, poi, è qualcosa di assolutamente sublime!
Ottimo! Ho trovato il film tra quelli consigliati sul sito They Shoot Pictures, Don't They?
La prima scena è perfetta, un chiaro esempio di cine-pugno.
Di questo film esiste un'edizione italiana in DVD, distribuita daDNA Srl, inserita nell’antologia: AVANGUARDIA: CINEMA SPERIMENTALE DEGLI ANNI '20 E '30 (Collector's Edition) - (Vari corti su un unico Dvd). Lingua: Originale Sottotitoli: Italiano (Forced) Rapporto schermo: 1.33:1 (Riadattato in formato 16/9 Pillarbox) Extra: Presentazione Il film è stato rieditato con il contributo dello studioso di storia del cinema Riccardo Cusin. Questa versione è disponibile anche in streaming su alcune piattaforme.