Little Bone lodge - Film (2023)

Due criminali feriti, di cui uno disturbato mentalmente, finiscono per rifugiarsi in una casa isolata dove vivono madre, figlia e marito disabile... Se l'idea di base del rovesciare i ruoli è stata piuttosto sfruttata negli home-invasion degli ultimi dieci anni, questo film inglese offre una variazione sul tema che risolleva l'interesse dopo un primo tempo invero un po' fiacco; la storia non è del tutto prevedibile e risulta piuttosto torbida, andando ad esplorare deviazioni psicotiche di un certo effetto senza scendere in territori prettamente horror, nonostante l'atmosfera dark.

Dacché Peckover ha cambiato quadranti coordinate e punti d'osservazione dell'home invasion, non è difficile fare tana a quei film che, come è il caso, cercano di farla a noi giocando sul continuo ribaltamento prospettico "assediati-assedianti", stampella incrinata sulla via del crack tanto più la si lascia maneggiare ad appesantimenti psicologici. Ammesse due trovate inattese, spiacenti per il diligente ma non troppo cruento Hoene, ma quanto a madri pronte a qualsiasi tutto pur di rivendicare il proprio status, la Dalle resta prima sul podio. Vedibile e dimenticabile batton cinque.

La storia del cinema è piena di madri-drago pronte a tutto per i figli; in questo caso, più che di una madre si tratta dell'incarnazione dell'idea di maternità a farsi protagonista mediando con la follia, diventando fantasma della famiglia; c'è un'idea presa da American Mary. I punti di forza sono la fotografia, inospitale e plumbea negli esterni, soffusa e rassicurante negli interni e l'interpretazione affascinante di mamma Joely Richardson... ma non bastano questi due aspetti a reggere un film che non colpisce da nessun altro punto di vista e che finisce pure in modo raffazzonato.