Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/03/08 DAL BENEMERITO GUGLY
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Gugly 21/03/08 20:54 - 1192 commenti

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Due attori vivono in parallelo la storia d'amore del film interpretato e un rapporto altalenante tra loro. Film su un film, conserva l'aria "sporca" da cinema verità su un set vero e non nasconde nulla dei difetti dei protagonisti: Lo Cascio interpreta bene l'attore geloso delle sue prerogative fino all'arroganza, la Ceccarelli gioca bene di rimando sulla leggerezza apparentemente fatua che invece ha propri riferimenti... Finale insolito.
MEMORABILE: Stefano, a film finito senza barba, sembra nudo e sperso.

Galbo 12/04/08 19:59 - 12431 commenti

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Dopo il bel Luce dei miei occhi (dello stesso regista) si riforma la coppia Lo Cascio-Ceccarelli per questo film in cui l'arte (in questo caso la finzione cinematografica) insegue le vita (le reali vicende dei due protagonisti, colti in un particolare momento della loro vita) in un'opera che ha il pregio delle verosimiglianza con il mondo reale (ben scritti e credibili sceneggiatura e dialoghi) e dello svolgimento per una volta non banale.

Stefania 27/01/10 01:57 - 1599 commenti

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Cercare il personaggio dentro se stessi oppure se stessi dentro il personaggio? Due opposte concezioni del lavoro dell'attore, incarnate rispettivamente dalla passionale Laura e dal disincantato Stefano, rispecchiano la diversità del loro modo di porsi di fronte al sentimento amoroso. Finché durano le riprese, i due camminano sul filo della metafora, poi, sguarniti di finzione, si scoprono più forti di quanto credessero. Una forma narrativa indovinata per raccontare un tema caro a Piccioni: il bisogno e la paura dell'intimità.

Gianleo67 9/03/13 15:48 - 30 commenti

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Piccioni si cimenta anche questa volta con i turbamenti interiori di personalità conflittuali e irrisolte che si agitano sullo sfondo di una dimensione meta-cinematografica in cui l'occhio dello spettatore è portato a scrutare, con il grado di profondità concesso dai limiti materiali del mezzo espressivo, un processo di "diagenesi dei sentimenti" nel loro lento e inesorabile progredire attraverso gli strati più profondi della coscienza alle soglie di una intelleggibile rappresentazione artistica.
MEMORABILE: Sasa Vulicevic: "Ci sono donne che hanno una specie di destino negli occhi; Cercano l'amore, la passione, ma questa si accompagna sempre alla sventura".

Almicione 16/05/16 02:03 - 764 commenti

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Metacinema, o un goffo tentativo in questa direzione. Gli attori si immedesimano nei loro ruoli, sempre più fondendosi con essi, fino a condurre due esistenze parallele. Ma qui non si toccano gli alti orizzonti raggiunti da Lynch: ci si ferma al solo lato sentimentale che, essendo l'unico aspetto curato della pellicola, tende a stancare. Si nota comunque qualche buono spunto della regia, anche a livello concettuale. Il cast non convince molto (sarà la dualità dei personaggi). Si può vedere, ma solo una volta. Terribile la Nannini in coda.

Paulaster 7/12/21 09:47 - 4485 commenti

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Attore affermato inizia una storia con una debuttante. La sceneggiatura vive sul doppio binario del film nel film e sui tiramolla dei protagonisti. L’accostare il mondo del cinema funziona per sottolineare le differenze di recitazione, anche se il melò inscenato ha dei dialoghi terribili. Lo Cascio è più attore e riesce a dare maggiori sfumature, la Ceccarelli ricade sempre in atteggiamenti deprimenti. Le seconde linee dovrebbero mostrare la "fauna" che sta dietro la macchina da presa, ma solo Sassanelli riesce a esprimere la cinica realtà. Conclusione implosiva.
MEMORABILE: La prima prova con l’improvvisazione; La sceneggiatura piena di puntini; La Cascio che esce dalla camera d’ospedale è una parentesi thriller.

Reeves 28/01/22 13:53 - 2314 commenti

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Commedia delicata con finale sorprendente ambientata nel mondo dello spettacolo, con i vari rapporti affettivi e professionali che si formano tra gli attori. Evidente vicenda in qualche modo autobiografica ma raccontata al tempo stesso con profondità e con leggerezza da Giuseppe Piccioni, che come al solito è uno dei registi italiani che meglio dirige e racconta gli attori.

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