Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

A Rio Ciuccio, in Arizona, lo sceriffo è la napoletana Carmela Esposito (Pica), amata e rispettata anche perché a chi può offre vino e maccheroni. Non fa mistero quindi delle sue origini napoletane e vive col nipote Gen (abbreviazione di Gennarino, da lei stessa definito “femminiello”, che stira, cucina e ha paura di tutto), con l'indiano Brutto Tempo (Sorrentino) e la di lui figlia Nuvola Rosa (Todesco). Minacciati dal perfido Donovan (Felleghy) e dal bandito Jesse (Lorenzon), gli abitanti di Rio Ciuccio vivono come un po' tutti nel west, tra risse (interminabili) al saloon, qualche cantatina della discinta Dolly (De Mola), screzi e pistolettate. Almeno fino all'entrata in scena del temuto Colorado...Leggi tutto Joe (Tognazzi), che arriva da chissà dove col suo cavallo per vendicarsi di Jesse. Sono venti minuti in cui la centralità di Tina Pica si perde per lasciare spazio al “divo” Tognazzi, che aumenta la dose di giochi di parole (dal primo botta e risposta con la sceriffa: “Ho distrutto l'interà tribù dei Piedi Piatti” “Verme!” “E tutto da solo!” “Allora sei un verme solitario”) confermando come la base della comicità sia quella, nel film: una serie di calembour talvolta divertenti e azzeccati (“E' la cassa del mezzogiorno”, detto in riferimento alla bara in arrivo a mezzodì per seppellire Jesse alle prese con una roulette russa), in alcuni casi un po' troppo artificiosi per coinvincere (“Apri quella finestra!”, detto dalla sceriffa a Gen, ”Ma io ho paura, è meglio che vada a preparare la minestra”, e qui non serve proseguire...). Ad ogni modo il caratteristico accento napoletano della Pica nel west ha una sua buffa efficacia, gli agganci alle tradizioni del nostro Sud creano simpatiche sensazioni di straniamento (la tombolata a colpi di smorfia) e considerati gli anni che il film si porta sulle spalle (è antecedente all'esplosione dello spaghetti western) va ammesso che alcune gag hanno retto fors'anche più del previsto. Il problema sta semmai nella regia di Montero, costretta ad allungare il brodo spesso ignominiosamente (scazzottate e sparatorie infinite, cavalcate tra i monti, numeri musicali, addirittura una sfida alla “passatella” che c'entra come i cavoli a merenda) e poco capace di dare grinta alla storia; non può pensare a questo solo la Pica, che in alcuni frangenti sembra non trovare accanto chi le offra la battuta al momento giusto. Sposito nei panni di Gen è una macchietta invadente dai tratti eccessivamente effeminati, gli altri caratteristi che affollano il set poco possono di fronte a un copione misero e lo stesso Tognazzi è ancora lontano dal possedere la presenza e il magnetismo che tutti gli riconosceranno in seguito. Dalla sua uscita in avanti il film ha una flessione dalla quale non si riprenderà più, arrivando nel finale a una sfida all'Ok Corral che lascerà spazio ai cascatori e a una nuova sparatoria aperta incidentalmente da uno starnuto (con pernacchia) della Pica. Chiusura surreale sulle note di “Funicolì funicolà”...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/11/07 DAL BENEMERITO RENATO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 23/04/18
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Renato 7/11/07 23:52 - 1648 commenti

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Sorta di western comico costruito interamente sul personaggio di Tina Pica, tremenda vecchietta in grado di farsi sentire anche dai fuorilegge del selvaggio west. Che poi in questo film sono più che altro macchiette da avanspettacolo corrette e riviste... Ad ogni modo, il film è simpatico e non annoia (se non in un paio di sequenze, palesemente girate per fare metraggio). Vedibile, una volta e non di più.
MEMORABILE: Ugo Tognazzi rinchiuso in cella che si toglie uno stivale per sentirsi "a piede libero".

B. Legnani 6/09/09 19:03 - 5523 commenti

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Meglio del previsto. L'inserimento di elementi partenopei nei "tòpoi" del western funziona meglio di quanto si potesse pensare. Merito non solo della Pica, gustosissima, ma anche di altri aspetti che risultano divertenti, come il mogio pellerossa di Alberto Sorrentino, che qui si chiama Brutto Tempo, o il buffo personaggio del mitissimo, nonché casalingo, Carlo Sposito. Alcuni momenti di stanca abbassano però la valutazione complessiva.
MEMORABILE: I primi minuti di Tino Scotti, nei panni del giudice.

Caesars 17/09/10 10:30 - 3779 commenti

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La Pica come sceriffa nel west funziona, così come certi giochi di parole o i riferimenti di matrice partenopea. È la storia che invece incomincia ben presto ad annoiare: ad aggravare la cosa sono state inserite, allo scopo di far metraggio, sequenze lunghissime ed inutili (vedi rissa nel saloon). Ugo Tognazzi fa poco più che una comparsata e il resto dei caratteristi se la cava, resta però insopportabile il personaggio del nipote della sceriffa. Se il film fosse durato solo un'oretta sarebbe stato molto meglio.

Il Dandi 4/07/17 19:34 - 1917 commenti

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Western comico-partenopeo con la Pica protagonista: singolare perché anticipa la nascita dello spaghetti western (che non sempre sfuggirà ai medesimi anacronismi degli della prima serie di Tex) mentre sembra realizzato sulla falsariga delle parodie di Totò. Comicità d'altri tempi, con valide spalle (Scotti, Lorenzon, Pisacane) e signori doppiatori che (essendo spesso gli stessi impegnati nei prodotti "originali") creano un effetto straniante.
MEMORABILE: Tina Pica fa "il sotto" nel gioco della "passatella" col vino, anticipando la scena analoga di Celentano ne Er più.

Rufus68 24/04/18 23:25 - 3825 commenti

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Debole parodia partenopea, datata e senza sugo, del genere americano par excellence. Come film lascia il tempo che trova. L'unico pregio (al di là delle intenzioni dei registi) consiste nell'insinuare nello spettatore, grazie all'esasperazione ridanciana di alcuni topoi, il sospetto che parecchi western, anche famosi, non fossero poi così distanti da tale puerile drammaturgia. Battutine all'acqua di rose, al limite dell'imbarazzo. La Pica e Tognazzi navigano nell'ordinario.

Pessoa 24/07/21 06:48 - 2476 commenti

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Interessante parodia del western classico che ha il merito di contenere "in nuce" i prodromi di molto cinema successivo. Putroppo le buone intenzioni sono frenate da una trama risibile (che dato il genere ci potrebbe pure stare) e soprattutto da una sceneggiatura poco incisiva, che pesca a piene mani nell'infinito repertorio dell'avanspettacolo, che la maggior parte dei protagonisti conoscevano bene. Adeguato il cast pieno di nomi importanti, che però possono poco contro la generale pochezza dell'operazione. Qualche lungaggine porta il risultato appena sotto la sufficienza.
MEMORABILE: "Meno donna parlare, meno suo marito picchiare per farla stare zitta" (Sorrentino).

Reeves 11/08/21 23:05 - 2174 commenti

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Ennesimo tentativo di fare della Pica la protagonista assoluta di un film, ma l'attrice non ce la fa perché sostenuta da un copione poverissimo e da una regia sciatta e senza idee. Sono sprecati anche i caratteristi, da Tognazzi (che qui è davvero povera cosa) a Lorenzon, Stefanelli e Candelli che saranno di lì a poco i protagonisti di una grande stagione del cinema popolare. Curioso il fatto che i western comici in Italia abbiano preceduto quelli seri: questo è davvero uno dei primi!

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