La gente mormora - Film (1951)

La gente mormora
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Titolo originale: People will talk (The Dr. Praetorious Story)
Anno: 1951
Genere: sentimentale (bianco e nero)
Note: Da un opera originale di Curt Goetz, da cui venne girato "Frauenarzt Dr. Prätorius" in Germania nel 1950, poi riscritto da Mankiewicz, il quale venne nominato (non vincendo) per la miglior sceneggiatura americana dal "Writers Guild of America" nel 1952.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/01/10 DAL BENEMERITO VMURATTI
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Vmuratti 7/01/10 20:41 - 7 commenti

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E`un po' datato, ci sono tanti buoni sentimenti, i dialoghi sono assolutamente improbabili, quasi teatrali ma al tempo stesso sono ricchi e piacciono; la storia è simbolica e poco credibile, ma fa venir voglia di diventare un medico o di trovarmi un dottore così (anche come marito!). Grant è all'apice e il ruolo sembra quasi fatto su misura per lui, come gli abiti che indossa compiaciuto ("mitico" come Direttore del "Gaudeamus igitur" di Brahms); la Crain è un po' irreale e, come già stato detto, inarca troppo le soppracciglia ritoccate.
MEMORABILE: Prof. Elwell: "Poche donne reagirebbero così" .Deborah Higgins Praetorius: "Le altre donne non sono sposate con mio marito".

Cotola 14/03/12 00:06 - 8998 commenti

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Film all'apparenza meno raffinato e "ricco" di altri del regista: in realtà molti temi sono quelli del suo cinema. Ad essere differenti sono, almeno parzialmente, i toni: non mancano alcuni momenti "scanzonati", ma c'è più "leggerezza" e meno disillusione e causticità che altrove. In più qualche tocco leggermente troppo ottimista che dal regista non ci aspetterebbe: ma ciò non può certo essere annoverato come un peccato. Mankiewicz è comunque sempre all'altezza e gli attori sono tutti da godere.

Daniela 24/01/15 10:45 - 12606 commenti

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Medico dai metodi non convenzionali viene messo sotto accusa da un collega invidioso del suo successo... Fra un capolavoro e l'altro, Mankiewicz dirige questo film amabile, dai dialoghi raffinati per quanto un poco artificiosi, in cui mette in scena i temi abituali sulla natura umana in una chiave per lui insolitamente ottimistica. Anzi, il limite del film è proprio quello di aver idealizzato troppo la figura del protagonista, affidandola oltretutto ad un Grant che sprizza fascino da tutti i pori: chi non vorrebbe essere curato da un dottore così?
MEMORABILE: "Deve ancora nascere la donna che non si ritiene all'altezza del marito che ha sposato"

Rigoletto 13/10/20 11:21 - 1785 commenti

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C'è Cary Grant, Cronyn, Currie, alla regia c'è Mankiewicz: abbastanza per provare interesse alla sola lettura dei nomi. A conti fatti l'interesse è ben giustificato perché tutto il cast dà prova autorevole di recitazione, investigando il tema dell'invidia sul lavoro, della vera amicizia che ti fa tenere chiusa la bocca, del rancore e dello..."stato interessante" fuori dai canoni. Il tutto spruzzato con un fresca dose di ironia, percepibile nei duetti del protagonista con la Cranin e Slezak. Vino d'annata.
MEMORABILE: Il processo; "Lei è un uomo piccolo, ma non perché è basso. Lei è piccolo nella mente, nel cuore."

Pessoa 18/01/21 11:22 - 2476 commenti

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Bella trasposizione cinematografica del test di Götz di cui Mankievicz, vista la natura dell'operazione, privilegia gli aspetti più "leggeri" evitando pericolose incursioni nel sociale che avrebbero potuto penalizzare il risultato al botteghino. Il film rimane comunque un prodotto godibile, girato con professionalità e in grado di esaltare il talento del prestigioso cast con una sceneggiatura molto ben scritta, che non è però in grado di fornire adeguati spunti di riflessione. Un buon film che diverte senza complicare la vita, ma che scivola via quasi subito dopo la visione.
MEMORABILE: I bei dialoghi "letterari", scritti davvoro molto bene.

Rambo90 6/02/23 00:05 - 7661 commenti

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Opera particolare, perfettamente in bilico tra dramma e commedia, dalla sceneggiatura verbosa ma interessante che offre a Grant la possibilità di interpretare un personaggio leggermente diverso. Proprio il carattere del protagonista è la principale fonte di attrattiva del film: avvolgendolo di un'aura di mistero si danno vari motivi allo spettatore per arrivare sino al finale, che potrebbe risultare retorico ma è incredibilmente lucido e avanti per la sua epoca. Bene tutti i comprimari, notevole la regia nel non far pesare la lunghezza dei dialoghi.

Myvincent 26/03/23 10:25 - 3722 commenti

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Il dr. Praetorius è un brillante e capace medico, ma a quanto pare qualcuno invidioso cerca di infangarlo, scavando nel suo oscuro passato. Commedia amara, vede un Cary Grant che pare non sappia troppo decidersi fra il suo solito ruolo di uomo di mondo brillante e quello di filantropo tout court. Il racconto spesso rallenta la sua verve e tende ad afflosciarsi nel suo bel mezzo, ma sa riprendersi e dare un senso a tutta l’operazione negli ultimi venti minuti. Protagonista pieno di fascino, ambiguamente macho come al solito.

Paulaster 29/03/23 19:33 - 4375 commenti

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Medico brillante viene indagato per invidia, dato il suo passato nebuloso. Commedia che sottende anche l’attenzione ai comportamenti, alla morale, e soprattutto all’umanità verso i deboli. Dialoghi scritti molto bene in cui non viene sprecato un ragionamento e ha all’inizio e alla conclusione i momenti migliori. Ante litteram sembra la critica al sistema sanitario che propone ogni cura con l’assunzione di una pillola. Grant è un po' grandicello per sposarsi repentinamente con una studentessa e la questione della menzogna della gravidanza è a dir poco forzata.
MEMORABILE: I dialoghi col contrabbassista; Il mancato suicidio; Il segreto dell’amico fedele.

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