La felicità - Film (1934)

La felicità

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/09/08 DAL BENEMERITO BELFAGOR
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Belfagor 19/04/11 16:22 - 2690 commenti

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Ideato per la promozione del sistema kolchosiano (la felicità, come impara il protagonista nel suo vagabondare, sta nella collaborazione contrapposta all'egoismo arraffatore), si discosta notevolmente dalle linee guida del realismo sovietico. Medvedkin mescola folklore e slapstick, dando vita ad una trasognata fiaba satirica, in cui però si affrontano varie questioni: il ruolo chiave dei lavoratori, il parassitismo del clero, l'emancipazione femminile. Un film unico nel suo genere.

Cotola 14/09/14 13:24 - 9044 commenti

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Nonostante gli intenti propagandistici, molto evidenti nell'approdo finale, il film non può essere definito come becerume ideologico. Medvedkin dà vita ad un film per certi versi stravagante e sorprendente che sa scherzare su temi importanti e lo fa in modo raffinato e mai greve e semplicistico. Molto divertente: una vera e propria commedia (ai tempi lodata anche da Ejzentein che disse "Oggi ho visto come ride un bolscevico"). Molte le stilettate ironiche che vanno a segno. Tante le scene che restano nella memoria. Grande esempio di cinema.
MEMORABILE: Il cavallo a pois che si rifiuta di lavorare. "Chi ti ha dato il diritto di morire?".

Rufus68 21/05/17 20:15 - 3842 commenti

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Le disavventure di Khmyr (miserabile contadino sotto lo Zar e compagno fallito dopo la Rivoluzione) divengono pretesto per una satira condotta con piglio anarchico, fra surrealtà (gli sfondi antinaturalistici) e slapstick (il cavallo scansafatiche). Non tutto va a segno (e il finale è un po' debole), ma le stoccate sociali (a Khmyr non è concesso morire poiché deve mantenere i ricchi) e taluni, improvvisi, scarti grotteschi (la vecchia che s'impicca alla pala d'un mulino) valgono il prezzo del biglietto.

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  • Homevideo Zender • 1/09/08 13:33
    Capo scrivano - 47787 interventi
    In uscita il 28 agosto 2008 per Fox e "I Maestri del Cinema Sovietico" (Distribuzione PuntoZero)
    Film Muto in 1.33:1
    Nonostante sia stato girato nel 1934 è un film muto, l'ultimo per l'Unione Sovietica. Le vicissitudini di un contadino che non riesce ad avere un raccolto decente. Un atto di coraggio lo riporterà in pace con se stesso, con gli altri e con la moglie.
    Fonte: tempio del video.
    Croce al valore davinottico per chi riuscirà a fornirne un commento!
  • Discussione Alieno1 • 28/09/10 08:57
    Stagista - 1 interventi
    Premessa: Visto nella versione sovietica della "Ruscico" con sottotitoli e documenti anche in inglese.
    Già dalle prime immagini si capisce il valore di forte satira che il regista voleva dare all'opera. Uno stile al confine tra cartoon e docudrama. Con punte di comicità alla Tex Avery e altre alla Bunuel. Uno strano grande film, sicuramente da conoscere per comprendere anche la sovversione al sistema che era in atto in quegli anni. Da vedere anche per scoprire magari i rimandi e le rielaborazioni comiche o surreali successivamente realizzate da altri registi, da altri mondi cinematografici.