L'hôtel hanté - Corto (1909)

Forse a causa di un bicchiere bevuto di troppo, questo sfortunato cliente dell’albergo del titolo passa una notte terribile, costellata di incubi, assalito com'è da mostri e perseguitato persino da sedie che scompaiono, facendolo cadere a ripezione. Troppo iterativa, questa breve opera di Segundo de Chomón (circa tre minuti), che funziona solo quando vediamo lo sfortunato protagonista fluttuare su una serie di sedie disposte a forma di cerchio. Cortometraggio, insomma, di livello ordinario.

Sembra strano, ma la pur breve (circa 3') durata di questa pellicola risulta eccessiva. Il cliente dell'albergo del titolo si trova a passare una notte davvero da incubo: mostri che gli spostano il letto, sedie che compaiono e scompaiono facendo cadere il protagonista... La storiellina non è nient'altro che il solito pretesto per esibire gli effetti speciali che andavano in gran voga all'epoca. Un corto vedibile, ma modesto. De Chomón ha fatto sicuramente di meglio.

Ennesima pellicola sul tema che dall’Auberge ensorcelée di Méliès arriva all’Haunted hotel di Blackton. Qui Chomón mette insieme diverse cose: un bel prologhetto con giochi d’ombra, poi le solite evoluzioni con letti semoventi e fantasmi, per finire con un lungo gioco di sparizioni, apparizioni e moltiplicazioni di sedie. Proprio quest’ultima parte del cortometraggio è, soprattutto grazie al parossismo finale, la più simpatica e curiosa. Nel complesso, però, la pellicola non si emancipa da un fragile epigonismo.

Il cliente di un albergo forse beve un bicchiere di troppo ubriacandosi. Comincerà per lui una notte infernale fatta di letti che si spostano, di sedie che compaiono e che scompaiono e in generale di una serie di situazioni al limite tra il grottesco e il folle. Non è la prima volta che viene portata al cinema la storia dell'uomo che non riesce a prendere sonno perché intorno a lui si scatena un putiferio. Rispetto a opere simili a questa, però, il protagonista non subisce qui solo passivamente gli eventi, ma diventa lui stesso parte di quella baraonda. Un'opera molto simpatica.