In another country - Film (2012)

Dramma sentimentale leggiadro che vuole mescolare la realtà alla finzione del racconto. Ma l’assunto di partenza (la seduzione) non trova uno sviluppo adatto in grado di unire le tre facce del prisma all’analisi sulla figura maschile. La ricerca di punti di riferimento, amori o semplicemente una buona compagnia per risollevarsi da cocenti delusioni di diradano in dialoghi vacui e personaggi macchietta nonché irritanti (il bagnino, il monaco). Non c’è involuzione ma neanche evoluzione; non c’è dinamismo ma solo ridondanza. Un film impalpabile.

Brutto film orientale, di quelli che sembrano fatti apposta per compiacere un certo tipo di pubblico, giurie festivaliere e critici cinematrografici. Ma stavolta l'operazione fallisce sotto diversi punti di vista. Sì, perchè il film è impalpabile e non si capisce bene dove voglia andare a parare con le sue "variazioni". Noiosetto e poco coinvolgente. Huppert sprecata e resto del cast anonimo. Tranquillamente evitabile.

Una donna, tre storie diverse. Stessi attori, stessi luoghi, medesime inquadrature. Autoparodia di tanto cinema orientale festivaliero: rarefazione narrativa che tracima nell'inconsistenza, sobrietà stilistica a un passo dalla sciatteria, tipizzazione dei caratteri a rischio di macchiettismo. E noia che imperversa con stolido autorialismo. Isabelle Huppert - imbarazzante - a garanzia di esportabilitá.