Illusions fantasmagoriques - Corto (1898)

Méliès ancora protagonista di un mini-spettacolo di illusionismo da palcoscenico: il repertorio classico di sparizioni e trasformazioni – spicca lo “sdoppiamento” di un bambino per mezzo di un colpo d’accetta – è reso ancor più mirabolante dall’utilizzo del trucco cinematografico (l’arresto della ripresa). Per i cultori dei giochi di prestigio.

Veramente fantasmagorico questo rutilante corto illusionistico, in cui Méliès combina prodigi da lasciare a bocca aperta, che culminano nello sdoppiamento del bambino con un colpo d'ascia. Vivace, fresco, allegro e sorprendente, il film lascia tuttora lo spettatore ammirato e incuriosito.

Tra i cortometraggi di Méliès dedicati all'illusione e alla fantasmagoria troviamo questo "trucco della scatola". Alcuni momenti sono davvero divertenti, come il colpo d'ascia che divide/raddoppia il bambino. Le trasformazioni sono senza soluzione di continuità e il ritmo è simpaticamente frenetico.

Molto brioso e brillante, porta l'autore ad accoppiare i primi "trucchi" cinematografici con un briciolo di paura, per via di quell'accetta che si abbatte sul pargolo... raddoppiandolo. Per il resto c'è il solito ritmo che tiene desta l'attenzione. Curioso.

Le “illusioni fantasmagoriche” sono quelle messe in pratica da un mago che al centro della scena pratica i suoi numeri, “utilizzando” un bambino che viene magicamente raddoppiato. L’effetto è raggiunto con un’ascia ed è abbastanza evidente il pizzico di cinismo che il regista inserisce immaginando il piccolo brivido provato dagli spettatori nell’assistere al numero. Il corto è godibile grazie al grande ritmo di realizzazione.