Il segreto di Suor Angela - Film (1956)

Il segreto di Suor Angela
Locandina Il segreto di Suor Angela - Film (1956)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Le secret de soeur Angèle
Anno: 1956
Genere: drammatico (bianco e nero)

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La nostra recensione di Il segreto di Suor Angela

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Canonico melodramma intriso di amore umano e spirituale, racconta l'avventura di suor Angela (Desmarets) che durante una questua, a Parigi, entra nel negozio di un antiquario dove è appena stato commesso un delitto e ne vede uscire di corsa l'assassino. Interrogata dal commissario, Angela dice di non ricordare nulla dell'uomo, ma quando casualmente lo incrocia di nuovo sul treno per Marsiglia, dove sta andando per accogliere un piroscafo di ragazzini in arrivo, ne è turbata. Marcello Maglione (Vallone), così si chiama l'omicida, non riconosce la religiosa – che peraltro è vestita in abiti laici per il viaggio – ma ne è attratto e tra i due si stabilisce uno strano rapporto di complicità. La...Leggi tutto polizia nel frattempo scopre l'identità dell'omicida e sa che si trova a Marsiglia; toccherà alla dolce suora nasconderlo cercando di fargli capire quanto stia sbagliando nel non consegnarsi alle autorità. L'avventura si trasferisce quindi a Marsiglia, dove il piroscafo in arrivo viene messo in quarantena perché a bordo è scoppiata la peste polmonare. Angela, che è anche dottoressa, s'imbarca quasi subito per prestare soccorso, Marcello la segue perché non ha proprio altro posto ove rifugiarsi per sfuggire alla polizia. La difficile relazione tra i due è costantemente al centro del film: Marcello non è cattivo, ha ucciso perché l'antiquario non voleva restuituirgli ciò che lui gli aveva lasciato tempo prima da custodire, senza ricevuta alcuna. E' sempre contrito, indeciso sul da farsi e si lascia spesso guidare dalla ragionevolezza di Angela, che si sacrifica mantenendo comunque in ogni occasione la sua profonda devozione religiosa. Una storia che, come si usava al tempo in questi casi (in film cioè privi di pretese), è ricca di svolte e di accadimenti che possano renderla godibile, con la figura del commissario, ai margini, pronta a rientrare in gioco per far risalire ciclicamente la tensione. L'uomo in fuga protetto dalla monachina è il leitmotiv sul quale s'innestano dialoghi moderatamente curati che i due protagonisti sanno rendere con la dovuta partecipazione, senza dimenticare qualche timido accenno ironico (sulla nave, quando proprio non ce lo si aspetterebbe, vista la situazione) e un sentimento d'amore e d'affetto latente trattenuto per ovvi motivi. E' soprattutto sulla figura combattuta di suor Angela che il film lavora, lasciando spesso spazio ai suoi pensieri e alle sue titubanze. Marcello vorrebbe possederne la stessa statura morale, ma un po' per un passato alla legione straniera (e conseguente prigionia), un po' per un convinto ateismo che lo rende cinico e scettico, si capisce come difficilmente potrà mai vedere le cose allo stesso modo. Il processo di avvicinamento tra i due opposti però procede, impercettibile, e il film dispiega con correttezza la sua storia, destinata a soddisfare il target a cui è diretta.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/06/19 DAL DAVINOTTI
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Fauno 29/03/21 10:57 - 2263 commenti

I gusti di Fauno

Sicuramente particolare come trama: è raro che una suora sia testimone di un omicidio e, rivedendo casualmente il colpevole, voglia far di tutto per convertirlo alla fede anziché consegnarlo a chi di dovere; e questo è degno di nota, anche perché gli attori protagonisti sono all'altezza, si vengono a creare situazioni abbastanza compromettenti e altre che addirittura danno una certa suspense. In più abbiamo un commissario di polizia di poche parole ma molto espressivo, in grado alla fine di sganciare un paio di battute di humour più britannico che transalpino, e ciò diverte non poco.
MEMORABILE: Il racconto sull'antiquario; La sorpresa sulla nave.

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