Il segno del pericolo - Film (1955)

Il segno del pericolo
Locandina Il segno del pericolo - Film (1955)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Portrait of Alison
Anno: 1955
Genere: thriller (bianco e nero)
Regia: Guy Green

Cast completo di Il segno del pericolo

Note: Aka "Postmark for Danger". Tratto da un romanzo di Francis Durbridge.

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La nostra recensione di Il segno del pericolo

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dalla penna di Francis Durbridge, apprezzato autore di gialli che gli sceneggiati di casa nostra saccheggiarono a mani basse negli anni d'oro, un intreccio assai complicato che comincia subito col botto, quello di un'auto che esce di strada e precipita da un burrone, incendiandosi. Siamo in Italia, scopriamo, e sull'auto viaggiavano, a quanto ci viene detto, Lewis Forrester e un'attrice sua amica, Alison Ford (Moore). La notizia dello schianto arriva fino a Londra dove il fratello di Lewis, Tim (Beatty), pittore alle prese con il ritratto di una splendida modella, Jill (Griffin), viene avvertito della tragedia da un terzo fratello, Dave (Sylvester). Questi parte presto per l'Italia,...Leggi tutto mentre Tim viene contattato dal padre della defunta, tale John Smith, per ritrarre in un quadro la figlia basandosi su una fotografia. Tim accetta, si fa consegnare un abito della giovane per "vestirla" meglio e compie un ottimo lavoro. Una notte, tuttavia, in sua assenza, gli entra in casa proprio Alison, che quindi non era morta; ruba la sua foto e deturpa il dipinto rendendolo totalmente irriconoscibile. Perché? E perché, in aggiunta a ciò, quando Tim rientra ritrova nel suo appartamento pure il corpo senza vita di Jill?

L'ispettore Colby (Keen) ascolta attentamente quel che Tim racconta, ma fatica a credergli: la foto di Alison non c'è più, il committente del quadro non si trova e molti altri particolari della storia sembrano assurdi o completamente inventati, tanto che riesce difficile non mettere Tim in testa alla lista dei sospettati. E qual è il mistero legato a una introvabile cartolina sulla quale Lewis aveva disegnato la mano di una donna e una bottiglia di Chianti, prima di spedirla a Londra? Molti altri personaggi si inseriranno nella vicenda a testimonianza della complessità dell'intreccio, che infatti qualche mese prima già aveva originato una serie della BBC in sei episodi di mezz'ora ciascuno che, in una durata più che doppia, consentivano alla storia di distendersi indubbiamente meglio.

Qui, dovendo risolvere tutto in un'ora e venti e poco più, è chiaro che aumenta la compressione degli eventi con la conseguente richiesta di maggiore (e costante) attenzione da parte di chi guarda. La regia di Guy Green, tuttavia, riesce a mantenere una buona sobrietà e, servita da una sceneggiatura costruita bene e non priva di una sottile vena ironica, dà sostanza al film, costruendo intorno alla misteriosa cartolina che si sa essere arrivata a Londra (ma non si capisce a chi) una serie di interrogativi che animano una prima parte in cui tutto sembra funzionare al meglio. E' invece nella seconda che la singolarità degli spunti, la particolarità di personaggi che ben si amalgamavano tra loro creando molta curiosità (con un ispettore che si muove ottimamente nel dare una direzione alle indagini), si affievoliscono per rientrare in un disvelamento canonico dei fatti che si fa molto meno interessante, andando a concludersi sbrigativamente e senza gran fantasia.

L'apporto del cast è modesto, se escludiamo il fascino della Moore e la radiosa bellezza della Griffin. Beatty si rivela poco incisivo per ricoprire il ruolo principale ed è il solo ispettore a dare un po' di malizia in grado di vivificare una messa in scena basilare. Ci sarebbe tra le migliori anche la figura ambigua di Reg Dorking (Lucas), impiegato presso un concessionario d'auto, ma è troppo marginale. Il meglio di Durbridge lo vedremo qui in Italia, trasposto in sceneggiati che - potendo ampliare la durata grazie ai tanti episodi - riusciranno a esaltarne tutte le qualità di scrittura.

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Tutti i commenti e le recensioni di Il segno del pericolo

TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/11/22 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 18/02/25
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Cotola 12/11/22 22:39 - 9586 commenti

I gusti di Cotola

A seguito della morte del fratello, apparentemente perito in un incidente d'auto, un pittore si ritrova coinvolto in un intricato intrigo. Discreta pellicola che mescola thriller, spionaggio e un pizzico di romanticismo in una storia che riesce a creare interesse e coinvolgimento in chi guarda. Certo, lo spettatore smaliziato non si meraviglierà più di tanto per i colpi di scena, che sono ben lontano dall'essere imprevedibili ma comunque abbastanza riusciti. Scorre via veloce e senza intoppi fino alla fine. Cast così così. Non male.

Kinodrop 9/01/23 18:47 - 3445 commenti

I gusti di Kinodrop

Un pittore sensibile e tutto d'un pezzo si ritroverà suo malgrado stretto nella morsa di un intrigo in cui sono coinvolti a vario titolo i fratelli con molti meno scrupoli di lui. Una trama fitta (anche troppo) in cui si susseguono i colpi di scena relativamente prevedibili, conditi con una doppia storia amorosa anch'essa avvolta dall'imprinting thriller del film. Non mancano ingenuità e facilonerie tutte tendenti allo scioglimento del finale, che però nell'insieme non danno fastidio e creano una certa atmosfera; niente di esaltante, ma a suo modo riesce a intrattenere con garbo.

Dusso 20/01/25 10:05 - 1630 commenti

I gusti di Dusso

Il romanzo da cui è tratto il film è ricco di colpi di scena (uno dei Durbrdige davvero con più sorprese, pagina dopo pagina). Qui ovviamente è tutto ridotto, ma rispetto al libro il finale è meno confuso. Ottimi i protagonisti, scelti veramente in modo azzeccato (splendida la Moore). Forse una scena era meglio non girarla: avrebbe dato ancora più sorpresa...

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