Il prigioniero di Zenda - Film (1979)

Il prigioniero di Zenda
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Prisoner of Zenda
Anno: 1979
Genere: comico (colore)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da turista a cocchiere, nemmeno l'approccio alla vita del sosia del principe di Zenda cambia poi molto, in questa nuova versione del celebre romanzo di Hope già portato con intenti ben più seriosi su grande schermo. Il mattatore del caso, pronto a sdoppiarsi (e persino a triplicarsi, se consideriamo che è sempre lui a interpretare il re che precipita stupidamente dalla mongolfiera e poi da un albero in fondo a un pozzo morendo nel prologo), è il grande Peter Sellers, il quale qui non ha proprio modo di brillare. Soprattutto perché né il principe Rudolf né il suo sosia sono ruoli realmente comici. Il primo è un reale pavido e un po' sciocco,...Leggi tutto d'accordo, ma non un completo idiota; il secondo un cocchiere che, ingaggiato per sostituire Rudolf all'indomani della morte del re, quando il pericolo di attentati è alto, si comporta con un certo contegno e accetta l'incarico senza incorrere in gaffe particolari. A eliminare colui che dovrà di lì a breve diventare il sovrano ci prova il fratello Duca Michael (Kemp), che al ritorno di Rudolf da Londra lo imprigiona nelle segrete senza poter immaginare che un sosia è già pronto a prenderne il posto. E così la Ruritania, il regno immaginario dove sorge il castello di Zenda, si prepara a incoronare, senza saperlo, un re fasullo. Naturale che il Duca, appreso del sosia, organizzi di togliere di mezzo pure lui... La storia nella sua complessità offriva spunti molteplici per equivoci e gag divertenti in presenza di un tema sfruttatissimo dalla comicità come quello dei sosia, ma la sceneggiatura, piuttosto sorprendentemente, ne infila di scadenti il più delle volte rinunciando addirittura ad azzardare la battuta. Nella prima parte a dire il vero, ambientata in una Londra dove Rudolf passa il tempo alla roulette corteggiando una prosperosa bionda il cui marito lo sfiderà ripetutamente a duello, sembrava si andasse nella giusta direzione, ma poi si preferisce puntare all'avventura tingendo solo maldestramente di parodia la storia, azzeccando solo di rado qualche trovata (spassosa quella della parola d'ordine che dal verso del gufo passa a quello più facilmente imitabile della gallina) e cadendo, nell'ultima parte, in lunghe sfide a colpi di lama che recuperano parzialmente l'originaria formula del cappa e spada. Dispiace vedere Sellers contenersi tanto in un film che avrebbe l'ambizione di far sorridere, e certo non può divertire granché il tormentone del marito geloso della bionda che si ritrova costantemente Rudold e il suo sosia tra i piedi senza capirci molto e che comincia ad elaborare attentati dinamitardi con penosi effetti splapstick. E' insomma curioso come da situazioni potenzialmente esilaranti si riesca quasi sempre a estrarre il minimo evidenziando una carenza di creatività preoccupante, appesantendo il tutto con musiche tronfie e inutili scenografie sfarzose. Una farsa dalle polveri bagnate, datata e spesso fastidiosamente caciarona, premiata solo dalla confezione professionale e dal talento di Sellers, che di tanto in tanto (faticosamente) emerge.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/04/16 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/04/21
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Rambo90 22/04/16 01:56 - 7679 commenti

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Versione comica della famosa storia del "Prigioniero di Zenda", ovviamente non troppo fedele al romanzo ma che presenta un Sellers in ottima forma, che si sdoppia nel ruolo di Rodolfo V e del suo sosia (ma anche brevemente in Rodolfo IV). La trama presenta varie occasioni per sorridere, soprattutto nella prima parte, dove il protagonista ha modo di brillare di più nei panni dell'inetto re, mentre nella seconda si fa più serioso sosia. Buono il cast di contorno e bella la messa in scena, con una riuscita colonna sonora. Da vedere.
MEMORABILE: Il rocambolesco finale.

Puppigallo 26/03/21 19:36 - 5259 commenti

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Parte discretamente questa commedia con un Sellers non proprio scatenato, ma che comunque resta sempre lui, anche quando deve darsi un po' di contegno. Qualche gag (Gaspare il San Bernardo di corte) e alcuni scambi verbali infatti non sono male (la risposta al fratello che elenca i Reali difetti). Ma purtroppo, dalla partita nei giardini in poi, tutto precipita nella sciocchezza, nel banale e nella totale macchietta, che sfiora la comica della peggior specie. E a dare il colpo di grazia ci pensa poi l'epilogo, inutilmente tirato, durante il quale si spera che il tutto finisca.
MEMORABILE: Il carceriere nella stanza delle torture: "L'ho messo nella cella peggiore, lì c'è un terribile spiffero d'aria"; L'incoronazione col gerontovescovo.

Daniela 8/04/21 20:52 - 12626 commenti

I gusti di Daniela

Dopo le tre trasposizioni in epoca muta e le due pregevoli di Cromwell e Thorpe, tutte rispettose del carattere romantico/avventuroso del romanzo di  Anthony Hope, quella del pur esperto Quine si rivela un'operazione assai fiacca, troppo seriosa per essere divertente ma anche troppo burlesca per essere presa sul serio: una semi-parodia il cui principale difetto è sprecare il talento poliedrico di Sellers che ha modo di emergere solo a tratti, nonostante il destro offerto dalla collaudata vicenda imperniata su equivoci e scambi di persona. Flop commerciale giustificato.

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  • Discussione Caesars • 29/03/21 11:31
    Scrivano - 16800 interventi
    Unico film interpretato da Sellers in coppia con Lynne Frederick, sua ultima moglie.
    La Frederick sarà anche tra i produttori del, non certo memorabile, ultimo film interpretato da Sellers: Diabolico complotto del Dr. Fu Manchu.