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La nostra recensione di Il mostro che sfidò il mondo

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Onesto monster movie che prepara discretamente il campo ma cede alla lunga anche per colpa di un mostro davvero improponibile. Siamo in California, nel lago Salton, e qualcosa si risveglia dagli abissi (si fa per dire, si raggiungono al massimo i 35 metri di profondità): sono mollusconi giganti piuttosto irrigiditi, capaci tuttavia di risalire fino in superficie, ergersi sul pelo dell'acqua e divorare chi si aggira nei pressi. O anche chi nuota nelle vicinanze, come una coppia di giovani che di notte farà la medesima fine dei due che vedremo nell'incipit dello SQUALO di Spielberg molti anni dopo. Due sub ci finiscono faccia...Leggi tutto a faccia, coi mollusconi, e vivranno abbastanza per informare della cosa lo scienziato di turno, subito pronto a rifilarci un filmino istruttivo sulla storia di questi apparentemente innocui animaletti. Si studiano le contromosse insomma, mentre si riempiono un po' di dialoghi con una mamma alla ricerca di un padre per la figlia e altri personaggi legati al laboratorio che si occupa del caso (si resta quasi sempre all'interno del gruppo di studio, in definitiva). Gli effetti (già non esattamente brillanti per i mollusconi, che sembra si spostino su rotelle, quando escono dall'acqua) propongono vittime ritrovate con gli occhi fuori dalla testa e prosciugate ma poco altro. Il finale è tirato via e quel che c'è di buono si ravvisa in una sceneggiatura calibrata e in una regia capace se non altro di mantenere desta l'attenzione.

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Tutti i commenti e le recensioni di Il mostro che sfidò il mondo

TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/03/10 DAL BENEMERITO R.F.E. POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/04/11
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R.f.e. 21/03/10 20:32 - 816 commenti

I gusti di R.f.e.

Un B-movie tipicamente anni '50, girato da un regista solitamente impegnato nella confezione di western, sulla falsariga delle pellicole di Jack Arnold. Le "creatures" (una sorta di giganteschi lumaconi preistorici marini) sono risibili, ma il ritmo e la suspense vengono tenuti alti con una certa perizia e, alla fine, il film risulta alquanto godibile.

Ciavazzaro 2/02/11 20:46 - 4764 commenti

I gusti di Ciavazzaro

Buon film di fantascienza. Tralasciando le storie dei protagonisti, non troppo interessanti, va citata la discreta resa del mostro e della sua prole e soprattutto un buon ritmo e una dovuta suspense. Da citare il bagno notturno con brutta sorpresa e l'attacco finale in laboratorio. Un piccolo gioiellino da rivedere.
MEMORABILE: L'apparizione della creatura nel fondo del mare.

Puppigallo 3/03/14 18:55 - 5492 commenti

I gusti di Puppigallo

Gerontofantapellicola per ultrappassionati, che almeno ha dalla sua un mostro bruco-tenagliato piuttosto spassoso, anche se, purtroppo, non si vede molto. Il resto del film è una brodaglia di buoni sentimenti, la solita donna-mamma disponibile messa lì come ricompensa per l'eroe e dialoghi tappabuchi, compresa la classica lezioncina sugli animali della famiglia del mostro (in questo caso, gli invertebrati). Due momenti si ricorderanno di questo film: l'emersione della creatura sbavante e lo scontro finale.
MEMORABILE: Il volto di cartapesta del pupazzo tra le tenaglie del bruco; Il raglio-barrito di dolore del mostro, che proprio non gradisce il vapore incandescente

Rufus68 4/06/21 22:25 - 3968 commenti

I gusti di Rufus68

Struttura d'inossidabile resilienza: militari, mostro, scienziato scientifico, una bella signorina che flirta col comandante in capo tenerone e qualche vittima (da scegliersi fra i poveracci che si aggirano nei paraggi). Tutto declinato secondo lo stile soft e cheapy dei B-movies anni Cinquanta. Se la forma ci rassicura e bendispone, il resto è talmente datato e trito da generare un moto di stanchezza. La creatura, sorta di lumacone dei mari che prosciuga i disgraziati, convince pochino anche se recita con passabile convinzione.

Cerveza 21/12/24 10:38 - 807 commenti

I gusti di Cerveza

Fanta-canovaccio standard corredato di sbavanti bacherozzi giganti, sceriffi temprati nel fuoco e graziosissime pin-up buttate sopra come granella di zucchero. Nonostante la palese carenza di mezzi, riesce comunque a mantenere una certa dignità tecnica offrendo pure qui e là sporadici guizzi di black-humour. Il suo difetto maggiore è una staticità di fondo aggravata dai siparietti rosa e talune lungaggini pseudo-scientifiche; ma forse a quei tempi bastavano quattro parole difficili per atterrire il pubblico teorizzando minacce replicabili anche nel mondo reale.
MEMORABILE: La riemersione di Allister; I panini nella cella mortuaria; “Mamma, guardami, sono una ragazza grande ormai” (Sì mamma, Jody è decisamente grande).

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    Scheda di doppiaggio:

    Giuseppe Rinaldi: Tim Holt
    Cesare Barbetti: William Swan
    [Renato Turi: Jody McCrea
    Lydia Simoneschi: Marjorie Stapp
    Luciano De Ambrosis: Charles Tannen
    Rita Savagnone: Barbara Darrow

    Sam è doppiato da Ferruccio Amendola
    Il secondo assistente del dottore è doppiato da Bruno Persa. Il terzo poliziotto è doppiato da Pino Locchi.