Film a tre episodi (anche se dovevano essere quattro) su altrettanti personaggi inquietanti del passato, poi diventati tre (purtroppo si sente l'incompiutezza). Il primo parla del sultano Harun al Raschid con un'atmosfera da mille e una notte, il secondo di Ivan il terribile (ottimo episodio, da notare come abbia influenzato il film di Sergej Ejzenstein), l'ultimo di Jack lo squartatore. Nelle storie non raggiunge i più famosi capolavori tedeschi del periodo, anche se sono storie molto fiabesche. Le scenografie invece sono notevoli: espressioniste.
La visionarietà sghemba e la crudeltà grottesca dell’espressionismo danno vita a uno strano novelliere in cui uno scrittore inventa storie per statue di cera: quella sheherazadiana del califfo con la moglie del panettiere, quella cupa di Ivan il terribile (uno spiritato Veidt) che convive con la morte, e il frettoloso incubo di Jack lo squartatore. Gusto esotico e estetica dell’inquietudine si intrecciano in questo luna-park novellistico, seminando brividi e stupore, anche se l’aspetto visivo è decisamente più interessante di quello narrativo.
Muto espressionista diviso in due episodi più una cornice con piccolo segmento onirico finale. Intrattiene bene poiché le due storie sono
piacevoli e gustose: con una leggera prevalenza del secondo sul primo. C'è, infatti, abbastanza ritmo e coinvolgimento e la regia presenta
soluzioni formali convincenti e pregevoli da un punto di vista visivo: si vedano soprattutto le scenografie. Un buon film che si mantiene bene
nonostante i novant'anni sulle spalle.
Film suddiviso in tre episodi che dovevano essere quattro ma a ben vedere sono due: causa crisi finanziaria il quarto non venne mai girato e il terzo non dura più di quattro minuti. I due episodi principali, con il sultano e Ivan il terribile, sono riusciti, con scenari davvero evocativi; non male anche quello di Jack lo squartatore... peccato solo per la durata. Il film è incompiuto e lo si vede: finisce troppo rapidamente. Peccato... resta comunque una pietra miliare del cinema muto.
Il film gode di un notevole crescendo. Dal primo episodio, che si dilunga sin troppo ed è appesantito da un Jannings compiaciuto ai limite della parodia, si passa al decisivo spezzone con Ivan il Terribile: qui la disperante vicenda del tiranno, ossessionato dalla morte, diviene metafora e sunto dell’intera estetica espressionista. Di bella inventiva il finale mesmerico con The Ripper. Su tutto, però, spiccano le scenografie antinaturalistiche, perfette nel creare un’atmosfera esotica (il forno, la camera da letto) o di incombente rovina morale (la reggia di Ivan).
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Di questo film esiste un'edizione italiana in DVD, distribuita da DNA Srl: WAXWORKS (“Il gabinetto delle figure di cera” o “Tre amori fantastici”, 1924) + UN AFFARE MISTERIOSO - Tales of the Uncanny (Unheimliche Geschichten, 1919) - (2 Film su un unico Dvd). Film muti con accompagnamento musicale Sottotitoli: Italiano (Forced) Rapporto schermo: 1.33:1 (Riadattato in formato 16/9 Pillarbox) Extra: Trailers DNA Il film è stato rieditato con il contributo dello studioso di storia del cinema Riccardo Cusin. Questa versione è disponibile anche in streaming su alcune piattaforme.