Il bianco pastore di renne - Film (1952)

Uno dei primi esempi di horror finlandese è un'interessante fiaba dark ispirata a leggende e usanze pagane della Lapponia. Il leitmotiv della sessualità repressa (rigorosamente femminile) e della sua liberazione "mostruosa", fra vampirismo, metamorfosi in odor di licantropia (con una renna bianca in vece del solito lupo) e stregoneria, pur non essendo nuovo (si pensi a Tourneur), trova nell'originalità dell'ambientazione e nel realismo dell'approccio filmico (Blomberg era documentarista) la sua forza trainante, senza contare che certe sequenze faranno sognare i patiti di folk-horror.

Affascinante horror finlandese che, seppur debitore nei confronti di Tourneur, non sfigura affatto e riesce a dotarsi di una propria identità, arrivando ad anticipare Mario Bava nella seconda parte: la Kuosmanen pareggia con la Steele nel passare da ragazza serafica e sconsolata a una minacciosa strega-vampira-renna in cerca di vittime. Il resto lo fanno gli sconfinati paesaggi innevati, sapientemente fotografati dallo stesso Blomberg (autore principalmente di documentari) e la scelta di far parlare più le immagini che i personaggi. Unico neo le musiche, a tratti troppo invasive.