L'apparentemente goffo e fannullone Takeshi, grazie al suo prodigioso casco, può diventare Polimar e trasformare il proprio corpo in qualsiasi cosa per sconfiggere i criminali. Polimar ricorda sia Kyashan (come aspetto) sia Tekkaman (la durata limitata dei superpoteri) e la serie - con il suo tratto vivace e colorato - concilia sapientemente ironia, avventura e azione. L'imbranato capo di Takeshi come usa come arma un cappello a tesa tagliente tipo quello di Oddjob in Goldfinger.
La figura dell'eroe è ben confezionata, apparentemente maldestro, con quel sorriso da ebete stampato in faccia, gli dai poco o nulla. Ma basta la parola ed il casco et voilà! I polimeri ultratecnologici si plasmano nel combattente. E che guerriero! Furibondo nella lotta, il cartoon è molto violento, con le facce dei nemici che soccombono dinnanzi alla furia dei colpi, sottolineata dalla minacciosa figura che lampeggia sul dorso della mano. Belle storie, con i nemici (umani) che senza pietà uccidono e devastano, fino all'arrivo del superplastico, naturalmente!
Un nome che fa scendere qualche lacrimuccia ai nostalgici degli anni Ottanta, allorché questa serie della Tatsunoko Production impazzava sui nostri piccoli schermi (sempre accesi). Una guerra alla criminalità condita da un umorismo sempre all'ordine del giorno, così come i colori dei vari costumi sfoggiati. Un eroe che nasce dalla normalità e sfrutta un piccolo "aiutino" al fine di reprimere ciò che allora (come oggidì) minacciava la serenitas e la rettitudine globale. La malavita dovrà cedere al nostro (super) eroe!
Hurricane Polymar è un supereroe che combatte bande di pagliacciosi criminali, sempre diversi di puntata in puntata, a colpi di kung fu acrobatico e trasformazioni in mezzi aerei e blindati. L'idea dell'assistente detective, che è in realtà il figlio di un generale della difesa (si finge un idiota quanto il suo capo, ma è in realtà il supereroe) è abusata, ma funziona. Ottimi i comprimari, a cominciare dal detective Kuruma fino alla dolce e manesca Teru. Simpatico il San Bernardo con la voce di Gigi Reder. Mito assoluto degli anni '80.
MEMORABILE: "Sono Hurricane Polymar, per te è finita!"
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