Ispirato liberamente ai racconti del grande scrittore giapponese Edogawa Rampo, il film di Ishii è stupefacente nel cogliere la morbosa suggestione della materia, sostanziandola in potenti squarci visionari, crudeli epifanie da incubo e delirii surrealisti. Esteticamente splendida, divisa fra bellezza e orrore, quest'opera è di ardua definizione e di ancor più difficile catalogazione. Stupisce che sia un film del '69, per il soggetto scabroso e perchè l'età non si vede. Un'esperienza di grande fascino cinematografico.
Che dire di un film che inizia come un w.i.p., prosegue come psycho-drama quasi sfociante in zona freakshow per poi sterzare in un detour sulla metempsicosi che a sua volta approda in una pasticciata ibridazione di ero guro nansensu e horror tra Hammer e Jodo? Che è sconnesso ai limiti dell’incomprensibile e lascia chi lo guarda più perso di Teseo nel labirinto, ma anche che nel suo intersecare diverse storie di Edogawa Rampo (il Poe del Sol Levante) garantisce un coefficiente di weirdness che non teme concorrenza. Plot-zattera, ma atmosfera psicoattiva e alcuni innesti visivi al bacio.
MEMORABILE: La parte al fiume, degna del teatro Panico di Arrabal-Topor-Jodorowsky, o di un film di quest’ultimo.
Per un'oretta soffri e ti domandi se sia una sòla: nonostante alcuni passaggi interessanti la trama ti sfugge e conti più di una risibile pacchianeria. Nella parte che rimane tutto acquista un senso e piazza diversi colpi notevoli. Quindi l'idea merita e parecchio, la realizzazione solo in parte. E' comunque un mix di generi e di weirdness che stanca ma che può anche appagare il cinefilo.
Hirosuke fugge da un manicomio seguendo la scia di un canto misterioso che lo ricollega al passato. Atmosfere disturbanti caricano la pellicola fino a una svolta - pacatamente - orripilante: l'utopia delirante del "cattivo" di turno è un premio all'immaginazione degenere, ma la vera perversione sta nella scelta di rievocare l'intero viluppo di eventi - con fare poliziesco - negli ultimi venti minuti. Rimane spazio per un finale frettoloso tra fuochi artificiali e sentimento, che quantomeno strappa una risata per la sua deriva quasi nonsense.
MEMORABILE: Il "ritorno" dall'aldilà; La presentazione dell'isola; Il finale in cielo.
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zenduccio, ho chiesto a un amico che organizza il far east fest e di questo cinema ne sa a tonnellate come pochi: in italia il film ha avuto un proiezione a udine prima (con regista presente) e al festival di venezia poco dopo, ma non ha un'edizione italiana ufficiale con doppiaggio. non c'è un dvd e non è mai stato teletrasmesso.
eh vecchio mio son passate centinaia di chilometri di nitrato argenteo sotto i ponti palpebrali, da allora. ho ormai un ricordo del film (visto peraltro nel pieno della scorsa estate termonucleare) che va più per impressioni che per immagini, temo che dovrai rinfrescarmi la memoria...
Capannelle ebbe a dire: Nell'isola dove lo scienziato capellone ha fatto i suoi esperimentini uno di questi è un incrocio tra quadrupede e umana
Certo manca la genialità della gastro-sequenzialità del regista olandese
non la ricordavo affatto, immagino che compaia per brevi attimi... quasi un six ante-litteram, sì. ma a rigore avrebbe dovuto avere la bocca connessa col retro di un altro quadrupede...
Buiomega71 ebbe a dire: Capannelle ebbe a dire: Nell'isola dove lo scienziato capellone ha fatto i suoi esperimentini uno di questi è un incrocio tra quadrupede e umana
Certo manca la genialità della gastro-sequenzialità del regista olandese
A me ricorda parecchio un simil esperimento "zootecnico" che faceva capolino (con mia somma sorpresa e un pizzico di ribrezzo) in O Lucky man!
Lì era ancora più estremo. Alla prima visione, è una scena spiazzante. Grande sequenza.
Siamo davvero sicuri che il fantadelirio isolescodeldottormoreauniano firmato Ishii sia davvero uscito in italia?
Io ho sempre creduto che fosse rimasto inedito (e Rudy Salvagnini, nel suo Cinema dell'eccessosecondo volume, capitolo dedicato a Teruo Ishii, conferma questo mio dubbio, che il film sia effettivamente rimasto inedito da noi)
No, perchè leggo che vari siti e IMDB lo titolano in italiano come L'orrore degli uomini deformi (che mi pare più una traduzione letterale del titolo inglese)
A meno che non fu trasmesso da Raitre (per Fuori orario) sottotitolato in italiano
Io continuo a credere (forse sbagliando) che da noi non fu mai distribuito (non vedendo in giro nemmeno manifesti o flani italiani del film) e men che meno doppiato.
Quindi, se non è mai uscito in italia (come presumo, e a scanso di prove contrarie) perchè il titolo italiano?
Il blu ray della Arrow (tanta roba) lo titola Horrors of malformed men
come da pagina precedente, sono del tuo stesso avviso. ignoro però se in questi ultimi 4 anni ci siano state uscite ufficiali nostrane o passaggi tv, ma non lo credo. potrebbe esserci stato un passaggio a fuori orario, ma avendo tagliato i ponti con l'emittenza televisiva da moltissimo tempo non posso essere più preciso. comunque a occhio e croce anche secondo me andrebbe tenuto il titolo estero.