Schegge di un'umanità futura sepolta nelle viscere del Pianeta, una tribù sotterranea in preda ai deliri comportamentali propri degli animali in gabbia, un manicomio robotico "imbottigliato" nei meccanismi di una tecnologia disarmonica e complicatissima. Il promettente Yamaguchi inscena la follia esplosiva dei luoghi chiusi componendo un frastornante pastiche splatter/kafkiano di tetri scenari distopici "braziliani", ipercromatica claustrofobia "Cube-ica", telepatiche luccicanze kinghiane e brain storming allucinogeni e psicotonici. Si resta in superficie ma la stoffa c'è e si vede.
MEMORABILE: Gli incubi ad occhi aperti della protagonista.
Nel più alto dei cielicubici, il fascino indiscreto dell'antiborghesia se la gioca a colpi di mortaio con un gibsoniano nosocomio splatterpunk. Follia a orologeria, goremmerspiel, quasi un neuromantico Out of order smontato e riassemblato da un derisorio Kumakiri affascinato dal cyberpunkabaret. Yamagouchi sfida a singolar tenzone un orrore sempre più indefinibile e scapolato un certo velleitarismo di fondo che confonde profondità di senso con epidermide ne esce trionfante, dispensandoci una cine-pasticca ad alto tasso di MDMA.
Occasione sprecata per un kammerspiel distopico che parte col botto (weirdume a badilate, grandangoli estremi, verticalismi sociali reminiscenti di Cube e in anticipo su Il buco) ma, anziché puntare in alto come l'ascensore su cui si svolge la vicenda, si arresta a metà strada in un pantano fanta-thriller di demoralizzante staticità, che né lo splatter (in continuo diminuendo) né la bizzarria della messinscena (via via sempre più modesta, considerate le folgoranti premesse) riescono a ravvivare. Fra poche sorprese si arriva a un deludente finale "filosofico". Fanta-delirio mancato.
MEMORABILE: Il cervello imbottigliato (con tanto di occhi-cyborg) al guinzaglio; Lo stupratore cannibale; Il tizio con valigetta in stile Out of order; Il feto.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
* Gusha no binzume * Gusher No Binds Me * The Bottled Fools
Nella scelta del genere ero indeciso tra horror e fantascienza, poi controllando le schede di alcune pellicole similari (Cube-Il cubo, Dark city e Brazil) ho optato per la seconda definizione.
Questo Yamaguchi aveva tutte le carte in regola per creare qualcosa di assai più grandioso rispetto a questo spettacolino divertente, invece si è dissolto nell'oblio dei cine-disoccupati...
P.S.: Da non confonderlo con l'omonimo soggettista di Full Metal Yakuza.