Fiore secco - Film (1964)

Rarefatto e scarnificato gangster-noir della nouvelle vague giapponese, racconta - attraverso il percorso esistenziale e morale di uno yakuza rinato e già spento - un paese ambiguo, ormai arreso, disilluso, senza scampo: è l’allegoria pessimista e nichilista di una società in cui anche l’amore è inghiottito dal capitalismo. Ma i toni solenni e l’afflato nostalgico e dolente hanno più funzione suggestiva che narrativa e le psicologie sono tenute colpevolmente lontane lasciando così trasparire uno schematismo ondivago e frammentato poco funzionale.

Misconosciuto capolavoro di uno dei più importanti esponenti della Nouvelle Vague giapponese, un noir cinico e disperato che scava nella aree più buie dell'animo umano. Ambientato all'interno dell'ambiente malavitoso, il film si concentra sul microcosmo del gioco d'azzardo presentando un gruppo di personaggi che fanno della ricerca delle emozioni forti e del rischio la loro ragione di vita. Il ritmo lento e la narrazione rarefatta vengono splendidamente accompagnati da una tecnica che alterna montaggio e regia di stampo classico a sprazzi di avanguardia pura.