Double agent 73 - Film (1974)

Double agent 73

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tornano la regista (nonché produttrice) Doris Wishman e soprattutto la cult-hero Chesty Morgan, il seno più enorme che il cinema (non hard) ricordi. Qui la troviamo nei panni dell'agente Jane Tennay, richiamata al dovere mentre se ne stava placidamente in vacanza. E' stato ucciso l'agente 99 proprio dopo aver rinvenuto un microfilm nella casa del narcotrafficante Ivan Toplar e prima di morire ha fatto in tempo a vedere in faccia il boss comunicando ai servizi che ha una cicatrice in volto. Toccherà a Jane rintracciare gli uomini del cattivone e farli fuori scattando loro – come prova dell'avvenuta esecuzione - una foto con una minuscola macchinetta nascosta (non si capisce bene come) nella sua...Leggi tutto tetta sinistra. L'unica idea simpatica del film sta proprio qui: Jane alza la mammella e scatta (si vede e si sente il flash, non altro, chissà dov'è il rullino...). Per il resto non fa altro che consultare il quaderno consegnatole dove stanno scritti nomi, professioni e indirizzi dei tirapiedi di Toplar per poi raggiungerli nelle loro case o negli alberghi dove abitano e ammazzarli. Raramente si possono incontrare film tanto monocordi e ripetitivi, oltretutto resi ancor più soporiferi da una protagonista del tutto inespressiva, a tratti al limite del catatonico. La Morgan trascina stancamente il pesantissimo seno sul set esibendolo appena possibile e sollevandolo con lentezza per scattare (inizialmente la macchina si capisce dov'è perché coperta da un cerotto, successivamente scompare del tutto): sembra proprio non riesca a tenerlo coperto, la infastidisce evidentemente costringerlo in abiti che non hanno possibilità alcuna di contenerlo... Le inquadrature abbondano di frequentissimi primi piani, lo riprendono in ogni modo e da tutte le prospettive. Si può ben dire che il "doppio agente" del titolo sia proprio il seno della Morgan, mentre il 73 indica (in pollici) la misura dello stesso. Meno esplosivo di LA CHIAMAVANO SUZY TETTALUNGA, questo seguito "ideale" non offre niente di particolarmente interessante, dal momento che la formula (innovativa, se vogliamo) è la stessa e che le mammelle strabordanti della Morgan avevano già occupato nel film precedente tutto lo spazio immaginabile e oltre. Qui la Wishman ha inserito - del tutto pretestuosamente - un omicidio sotto la doccia che cita quello di PSYCO e un insistito effetto sfocato (del seno, naturalmente, e di che altro se no?) nel momento in cui le vittime dell'agente Tennay muoiono: chi preso a tettate in faccia fino a crollare stordito sul pavimento, chi soffocato con blocchi di ghiaccio cacciati a forza in bocca, chi ancora strangolato con il filo del telefono... All'agente Tennay uccidere riesce particolarmente facile; d'altronde per attirare dove serve le sue prede basta mostrare un accenno di scollatura... Sulla regia della Wishman stendiamo il classico, pietoso velo, magari lo stesso che la Morgan indossa per un ballo immaginario al night in cui – una volta di più – si evidenzia la sua impossibilità di apparire anche vagamente leggiadra. La povertà dell'operazione emerge in ogni scena, montaggio e sceneggiatura sono un optional, la recitazione della Morgan è terribile (come già si era notato in TETTALUNGA), gli altri le fanno da anonimo contorno. Si scende quasi nell'amatoriale, qualitativamente parlando, e se non fosse per la valanga kitsch Anni Settanta che sommerge ogni scena e per la delirante follia del progetto sarebbe proprio un film da dimenticare.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/11/15 DAL DAVINOTTI
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Schramm 10/05/16 16:06 - 3515 commenti

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La Wishman, o dell’agone con la bruttezza estrema e il dilettantismo illimitato. Tutto è a sproposito, in questa sexspytation al cui paragone H.G. Lewis è un asso del videoclip: un impiastro di montaggio, attori da oscar per la maggiore inespressività, scene che vengono dagli incubi peggiori di Ejzenštejn. Di elevato c’è il weirdume, ameno e sovrabbondante quanto basta da rendere sta bidonville dell’immagine un latente ultracorpo di straculto. Uno di quei pasticciacci che ti interrogano a ogni minuto su cosa stai davvero guardando, ma soprattutto sul perché non stai preferendo fare di meglio.

124c 2/12/18 14:36 - 2928 commenti

I gusti di 124c

Poteva essere un discreto porno, se solo non si fosse limitato a far scoprire più volte il seno iper-prosperoso di Chesty Morgan; invece è solo un noioso film di spionaggio fuori tempo. Va bene, le "grazie" dell'attrice sono (fin troppo) notevoli, ma cancellare gli amplessi hard è davvero un delitto. Resta la trovata della fotocamera nascosta nel seno sinistro della protagonista, ma solo quella, il resto è da dimenticare. Visionato in VHS da uno dei giovani protagonisti (quello fanatico dei film hard e porno) de La signora ammazzatutti di John Waters.

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