The amazing transplant - Film (1970)

Trama minimale utile a interrompere le tante scene di sesso più o meno soft, come da tradizione per Doris Wishman (qui celatasi sotto lo pseudonimo di Louis Silverman). Si parte subito con uno strangolamento: Arthur Barlen (Fernandez), dopo aver ben approfittato delle grazie di Mary (Southern), le nota gli orecchini dorati e non si sa perché perde la testa finendo coll'ucciderla. La polizia, trovato il cadavere, sospetta subito di lui e la madre di Arthur contatta il cognato detective Bill (Hunter) per capire dove il figlio possa essere finito. Le ricerche dell'uomo cominciano dai nomi trovati in un'agendina di Arthur e il film è costruito in gran parte sugli incontri di Bill con le ragazze che avevano...Leggi tutto avuto dei rapporti con lo scomparso. Le quali ricordano sempre molto bene il momento dell'ultimo incontro e lo rivivono anzi in flashback, mostrando come il sesso sia sempre al centro del film: chi venne stuprata da Arthur, chi fu lusingata dalle sue attenzioni, chi invece arrivò addirittura a vomitare dopo un amplesso con lui (ma lì era anche una questione di gusti sessuali, visto che la donna si scopre essere lesbica). Di tanto in tanto gli interrogatori di Bill vengono intervallati da un uomo che non si sa chi possa essere e che passa il tempo in salotto ad ascoltare alla radio gli sviluppi (scarsi) delle indagini fatte dalla polizia. Chi mai potrà essere? Lo scopriremo verso la fine, perché è il nostro uomo chiave, ovvero colui che operò il trapianto (senza anestesia!) del titolo e che rivivremo nel flashback più significativo (si fa per dire). Eh povero Arthur, alla sua età era ancora vergine... Quando aveva visto la possibilità di farsi trapiantare il pene dell'assistente del medico non se l'era lasciata scappare. Quel tipo, tale Felix, era un mezzo satiro (altri amplessi gratuiti in flashback, stavolta in bianco e nero!) e visto che era sul punto di morire causa virus inguaribile (chissenefrega quale, ci fa capire la Wishman) perché non fargli staccare il pisello e farselo impiantare al posto del proprio guarendo così ogni timore verso le donne? Un po' ingenuo? Beh d'accordo, ma la storia conta veramente molto poco qui... giusto un'idea simpatica alla quale ci si è trovati costretti ad aggiungere un film intero. Ah, naturalmente si scoprirà anche perché Arthur è così ossessionato dagli orecchini d'oro... Recitazione ai minimi termini, regia che segue l'andazzo. E' chiaramente nella scia degli altri lavori della Wishman, in cui le ambizioni sono inesistenti e ci si gusta qualche scambio di battute tra un amplesso e l'altro. E dire che l'idea di base era anche divertente, nella sua follia... Abbondanza di primi piani (anche non anatomici), smorfie assortite e l'indimenticabile sgranatura d'occhi quando Arthur vede un orecchino dorato, che gli scatena immediatamente la libidine...

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