Desperation - Film (2006)

Desperation
Locandina Desperation - Film (2006)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Stephen King's Desperation
Anno: 2006
Genere: horror (colore)

Cast completo di Desperation

Note: Aka "Stephen King Desperation".

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La nostra recensione di Desperation

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Desperation, Nevada: una cittadina il cui nome dice già tutto. E' deserta, percorsa da lupi affamati pronti ad assalire chi ci passa. L'unico che pare essere sopravvissuto è un poliziotto dall'aria truce e insana (Ron Perlman, ripreso de angolazioni che fan di tutto per accentuare la cosa), che ferma le auto nei paraggi, ne sequestra gli occupanti e se li porta nelle prigioni del distretto. Ben caratterizzato lui, discretamente anche gli altri, secondo le abitudini di Stephen King (autore dell'omonimo romanzo nonché della sceneggiatura, affidata alla regia del solito Mick Garris). Come film-tv pare insomma funzionare. Errore. Dalla mezz’ora in poi DESPERATION...Leggi tutto si trasforma in una lagna senza fine, resa tediosa da dialoghi pessimi in cui confluisce tutta la banalità di un soggetto che va a ripescare storie di demoni viste cento volte e, in questo caso, senza riuscire a dargli una direzione precisa. Due o tre idee (più visive che di concetto) ci sono anche, ma l'insieme non convince proprio e il disinteresse finisce con avere presto il sopravvento. Pochi effetti speciali, un gruppo eterogeneo di personaggi che vanno via via conoscendosi ma che non ottiene gli stessi risultati di altri "gruppi" visti in tanti altri film kinghiani. Qui si viaggia in una desolante mediocrità (anche perché Perlman, ahinoi, scompare presto di scena), tra antiche maledizioni cinesi (nel Nevada?) e un bambino miracolato da Dio e conseguentemente sempre pronto a pregare. Due ore così son troppe!



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Tutti i commenti e le recensioni di Desperation

TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/01/07 DAL DAVINOTTI
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Puppigallo 26/01/07 02:14 - 5490 commenti

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Era persino iniziato bene, con uno spassoso sceriffo sciroccato che parlava in modo sconclusionato, minacciando di morte due poveretti; un bel personaggio che rinchiudeva tutti i forestieri di passaggio in una prigione di un paese apparentemente disabitato. Poi l’abisso: la solita entità malefica, ragni, scorpioni, serpenti, cadaveri qua e là. Le paure che diventano realtà combattute con la fede e, perchè no, pure i poveri minatori cinesi sfruttati. Un minestrone acido ai limiti del ridicolo.

Schramm 21/11/07 01:28 - 4030 commenti

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In una cosa Garris è abilissimo: nel rendere cartongesso il granito. Altrimenti tradotto, nel rendere caricaturale e nella migliore delle ipotesi grottesca l'opera di King. Naturalmente accentuandone i difetti (leggi: la componente "mistica" è nauseabonda a livelli che nemmeno Radio Maria). King è un asso delle grammatiche dinamiche retoriche narrative: perché perseveri nell'affidarne i risultati a un analfabeta sono i proverbiali misteri del genio. Una buona storia e un'ottima occasione scaraventate tra sterco e ortiche.

Undying 1/03/09 11:42 - 3807 commenti

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Dopo una buona mezz'ora interessante, ricalcata sulla scia delle violenze perpetrate dallo sceriffo Hoyt (R. Lee Ermey) visto in Non aprite quella porta (2003) il film di Garris (ideatore dei Masters of Horror e regista di fiducia del celebre scrittore del Maine) deraglia sulla lungaggine e sulla noia, aggravata da una sceneggiatura poco chiara (l'entità sotterranea sembra una giustificazione tirata lì a caso, tanto per dare senso agli avvenimenti). Non aiuta, poi, il mieloso e banale buonismo di fondo, rappresentato dal bambino prodigioso e dalle sue ideologie fanatico-religiose. Insensato.

Fabbiu 1/10/09 20:31 - 2198 commenti

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La prima mezzora è perfetta: ho avuto come l'impressione di avere sotto agli occhi qualcosa di ben concepito, con lo sceriffo psicopatico che bloccava i passanti del deserto. L'ora e mezza successiva è noiosa e lenta come non deve essere un film horror; i soliti demoni del deserto anche stavolta sbucati dal passato intratterranno un gruppo di malcapitati (singoli personaggi tutti mal caratterizzati) nella ennesima città fantasma. Atmosfere troppo da telefilm, con numerosi elementi campati in aria ed un finto risvolto religioso. Da evitare.

Pinhead80 30/03/15 20:19 - 5436 commenti

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La disperazione vera è quella che ti assale dopo che hai capito quale china prende la vicenda. L'inizio è di quelli belli tosti, con un cattivone caratterizzato alla grande, ma poi? Il grande boh! Deliri mistici accompagnati da una serie di eventi che sfiorano il ridicolo mandano in fumo quanto di buono scritto da King. Le storie del maestro del brivido meriterebbero di essere rappresentate in altra maniera, sul grande schermo.

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  • Homevideo Undying • 1/03/09 11:49
    Comunicazione esterna - 7567 interventi
    DVD nel catalogo della Warner Home Video, che lo propone senza extra alcuno ma in un buon formato audio video (1.85:1 anamorfico, dolby 5.1).

    Lungo (126 minuti) adattamento televisivo di un lungo racconto di Stephen King, diretto dal regista di fiducia (nonché responsabile dei Masters of Horror) dello scrittore.