Riflessione (con morale acclusa) sulla corsa agli armamenti del privato cittadino, che per difendersi guarda sempre più all'interno del proprio giardino senza ragionare abbastanza sul cosa significhi impugnare una pistola. La stranezza è che a interpretare un ruolo simile sia stato chiamato l'allora giovane Robin Williams, che difficilmente si riesce a immaginare armato e pericoloso. Ma siamo in una commedia, è bene ricordarlo, e nonostante il messaggio di fondo sia tutt'altro che comico lo svolgimento finisce invece presto in farsa. Williams è Donald, dirigente appena licenziato da un pappagallo scelto dal suo principale per comunicare le spiacevoli notizie ai suoi sottoposti. D'improvviso senza...Leggi tutto lavoro, depresso, annega il suo dispiacere bevendo, ma nel bar dove incontra un'altra anima in pena, Sonny (Matthau), benzinaio che naviga pure lui in cattive acque, entra un rapinatore; i due riescono a disarmarlo e a metterlo in fuga, ma vengono rimproverati dai media per aver rischiato oltra alla loro anche la vita degli altri avventori. Un'accusa paradossale che, assommata alle minacce del rapinatore che i due han visto in faccia, spingono Donald a iscriversi a un corso di sopravvivenza in una campo tra la neve. Abbandonata la moglie, si lascia irretire dall'istruttore guerrafondaio (Wainwright) e, ignorando i consigli del più pacifico Sonny, sfida apertamente (durante una telefonata esilarante) il fuorilegge che li minaccia a raggiungerlo lì. Quello ci andrà davvero! Robin Williams è il vero mattatore del film: straparla, esagera, sale sopra le righe ma con metodo e in alcuni frangenti indovina il personaggio tenendolo in bilico tra la follia di chi non vede l'ora di mettere in pratica gli insegnamenti militari e chi conserva ancora un innato terrore misto a spaesamento. Matthau gli fa semplicemente da spalla; di qualità, si capisce, ma prigioniero di una figura di fatto secondaria e destinata fatalmente a ripetersi. Peccato per la debolezza della regia, che non sa essere mai incisiva come dovrebbe e diverte solo a tratti, lasciando capire come il merito sia di una sceneggiatura in alcuni casi acuta, brillante nel suo saper sfruttare le situazioni più paradossali (di fatto il rapporto tra Donald, Sonny e il rapinatore è quasi di complicità, persino prima che il nemico si concretizzi negli allievi del corso), originale nell'affrontare con toni grotteschi un tema scottante. Poco pertinenti le figure secondarie, soprattutto femminili (la bella figlia sedicenne di Sonny, la moglie di Donald e persino quella del gangster), che sfilacciano il film con divagazioni inutili. Peccato che a fronte di alcuni scambi di battute azzeccati se ne contino troppi di insignificanti.
Le avventure di un ex manager (licenziato da un pappagallo) e di un benzinaio disoccupato, alle prese con un killer maldestro e con un assurdo corso di sopravvivenza in mezzo alla neve. Matthau, con la sua flemma e l'impagabile faccia di gomma, ancora in coppia con un nevrotico ipocontriaco, ma questa volta Lemmon è sostituito da Williams. I personaggi sono simpatici (compreso quello del killer), ma la sceneggiatura è debole, il ritmo lasco, la conclusione caciarona. Piacevole, ma solo a tratti.
MEMORABILE: Il killer spiega pacatamente alla moglie gelosa i veri motivi delle frequenti assenze
Lo strano rapporto tra un manager in disgrazia, un benzinaio e uno strampalato sicario alla base di questa commedia di Michael Ritchie. Spunto interessante sulla carta ma sceneggiatura non impeccabile. Il risultato è un film dalle troppe pause, dove si apprezza sopratutto la prova del cast e il buon risultato dell'accoppiata Matthau-Williams.
Due disoccupati si trovano a dover fronteggiare un killer durante un corso di sopravvivenza fra le nevi. L'accoppiata Matthau-Williams funziona solo a tratti (la seconda parte è migliore della prima) e la sceneggiatura, anche se parte da uno spunto divertente, è piena di momenti morti e va troppo per le lunghe. Comunque a tratti si ride, soprattutto per le espressioni di Matthau e per la parlantina spedita e carica di battute di Williams. Simpatico anche Reed, ma comunque poteva essere meglio.
Presa in giro dell'America machista e ossessionata dal possesso delle armi. Per un'idea interessante (e tristemente ancora attuale), un film che però ha solo qualche momento buono e tante pause. Resta curioso vedere Robin Williams in un ruolo decisamente insolito nella sua carriera, così come vedere due grandi della commedia americana come Williams e Matthau recitare insieme.
MEMORABILE: "Perché devo andare in giro insieme a un pazzo vestito come un terrorista eschimese?".
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Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (mercoledì 6 dicembre 1989) di Come ti ammazzo un killer: