Henrietta, per aiutare il marito taxista che vuol speculare in borsa sul rialzo della pancetta, si fa prestare 3000 dollari da un allibratore. Non potendo riscuotere, questi passa il debito ad una anziana maitresse e poi alla malavita organizzata. Guai a non finire. Commedia in cui Streisand riprende il personaggio di ragazza vitale e pasticciona, già interpretato per Bogdanovich. Però non tutte le ciambelle riescono col buco e questa volta la commedia, pur simpatica, non decolla.
Garbata commedia che, pur non raggiungendo vette eccelse, riesce a far divertire lo spettatore per tutta l'ora e mezza della sua durata. Merito di Barbra Streisand che ben interpreta il ruolo di esuberante ragazza "fuori di testa", ma anche del regista Peter Yates e degli sceneggiatori. Lo spunto iniziale, un debito contratto con uno strozzino col miraggio di poterlo restituire entro una settimana, dà vita a situazioni che, per quanto prevedibili, sono fonte di qualche sana risata. Per una serata spensierata.
Coppia in ristrettezze economiche punta sul rialzo della pancetta in borsa per risollevare le proprie finanze, ma per racimolare i soldi iniziali lei si rivolge ad un gangster. Complici un copione arguto e una regia briosa, la commedia scorre in modo piacevole nella giusta direzione. La Streisand ripropone il ruolo in stile screwball della ragazza vivace e un po' svitata, conferendo vitalità alle gag di cui è protagonista.
Un crescendo di avventure paradossali travolge la moglie indebitata: storia deliziosa, che la bizzarria dei pasticci in cui lei si caccia e soprattutto la travolgente verve comica di Barbra Streisand rendono irresistibile. Un’equilibrata alchimia di dialoghi perfetti, situazioni brillanti e comiche, atmosfera complessiva da commedia sofisticata che sbraga nella sua parodia, fa di questo film un gioiellino di piacevole ed esemplare entertainment. Perfino la “svaccata” (è il caso di dirlo) finale riesce a non cadere nella baracconata.
Il mercato della pancetta di maiale tiene banco al cinema (anche in Una poltrona per due) e fornisce l’oggetto per una variegata serie di situazioni comiche. Il piglio vivace della Streisand fa reggere un ritmo non indiavolato arrivando alla resa finale con un parapiglia che ricorda il cinema muto (vedi l’uscita dallo schermo). I dialoghi irriverenti tra bianchi/neri risultano leggeri, nel clima anni 70. Piccola pecca l’uso di una controfigura, per la protagonista, non somigliante fisicamente.
MEMORABILE: Il toro che slinguazza la Streisand sul camion.
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Il film ha girato, non sono sicurissimo se anche al cinema, almeno in videocassetta col titolo "Ma chi te l'ha fatto fare?" (tra l'altro è questo il titolo riportato da Imdb. Direi che andrebbe aggiunto come AKA