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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/09/11 DAL BENEMERITO GESTARSH99
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Gestarsh99 8/09/11 11:16 - 1395 commenti

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Rapito in tenera età da un maniaco adoratore di un teschio bovino, ragazzino disautonomico viene obbligato per anni ad assistere alle uccisioni del suo misogino carceriere... Sfugge il senso logico di una simile storiellina slasher, in cui la sottotrama patologica specifica e i luttuosi risvolti familiari risultano completamente gratuiti e slegati dal tema dominante. Con gli stessi elementi del precedente Malevolence (rapimento d'infante, mattatoio dismesso, macellaio killer), Mena prova a filosofare sul legame dolore/paura ritrovandosi però in mano solamente un para-torture presuntuosetto.
MEMORABILE: "Se non hanno sentimenti non possono conoscere la paura. Ma se non possono conoscere la paura perché scappano?"

Greymouser 3/10/11 18:13 - 1458 commenti

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Allora, in un paesino di 4 gatti scompaiono regolarmente decine di ragazze, ma nessuno (magari lo sceriffo?) pensa di dare un'occhiata al vecchio mattatoio dismesso, dove si sa peraltro che abiti un tizio quanto meno eccentrico. L'incongruenza pesa come un macigno sulla sceneggiatura già confusa e pasticciata di suo, che vive di altri momenti piuttosto improbabili. Qualche potente squarcio horror non salva il risultato complessivo, che è - a voler essere buoni - appena mediocre. Molto riciclo per nulla.

Cotola 4/12/11 02:30 - 9044 commenti

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Parte benissimo, con un inizio livido, sporco e cattivo da horror-slasher d'altri tempi. Gli omaggi al genere sono palesi e la vena splatterosa e cattiva si mantiene fino alla fine. Peccato però che dopo la prima parte, oltre a ripetersi, inanelli tutta una serie di situazioni inverosimili che non stanno nè in cielo nè in terra e che vedono come ciliegina sulla torta il tremendo finale in cui la polizia, questa sconosciuta per tutto il film, si palesa rimendiando una colossale figuraccia. Da applausi la fotografia dell'italiano Marco Cappetta.

Luchi78 24/01/14 14:07 - 1521 commenti

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L'impennata splatter del finale non riesce a risollevare le sorti del film, che si imbarca tristemente tra madornali buchi di sceneggiatura e stereotipi tipici del genere. Uno studio più attento delle ambientazioni avrebbe sicuramente giovato a un horror che sfrutta qualche buona idea ma non convince affatto. Interpretazione dimenticabile della protagonista, che eccetto la generosa canottierina indossata nel finale regala una delle performance "horror" peggiori che abbia mai visto.

Pumpkh75 21/10/14 23:22 - 1749 commenti

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Verissimo, la plausibilità dell’intero impianto è peggio di un colabrodo fatto di groviera, ma ambienti, fotografia, qualche sprazzo registico e persino l’introspezione dei personaggi fanno il loro lavoro più che discretamente. Nonostante la lunghezza l’attenzione non si spegne e considerando la presenza della Daddario infreddolita in canotta e qualche tosto omicidio, ammetto che mi è piaciucchiato.

Mco 23/12/18 19:28 - 2327 commenti

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Passato in anteprima al Torino Film Festival del 2011, questo prequel di Malevolence porta sempre la firma di Stevan Mena a marchiare di credibilità la saga. Il trauma che si insinua nella psiche, soprattutto se infantile, non è privo di conseguenze. Lo sa bene il piccolo Martin, cresciuto a pane e sevizie da un folle dominus timorato di Dio. La location desolante ammicca a tanto cinema di genere e la fotografia è funzionale a una storia che trova il suo acme drammatico nell'epilogo ad alto contenuto di emoglobina. Lascia un senso di fastidio.
MEMORABILE: Martin che si accanisce sulla propria vittima; Le forme della Daddario faticosamente trattenute da un leggero top bianco.

Lupus73 16/01/24 12:01 - 1494 commenti

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Mena torna a colpire col prequel del discreto Malevolence e risale all'infanzia del killer proponendoci qualcosa di diverso dagli standard dello slasher: questa volta non c'è il maniaco mascherato nerboruto ma un esile individuo disturbato stile Psyco, che parla col teschio di un toro e probabilmente col suo defunto padre. L'atmosfera campagnola americana e il mattatoio non possono non rimandare a sensazioni di hooperiana memoria, mentre il sangue è contenuto lasciando più spazio all'effetto psicologico. La Daddario protagonista è un'ottima scelta e un belvedere in ogni scena.

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  • Discussione Gestarsh99 • 8/09/11 13:00
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Di nuovo un mattatoio abbandonato, di nuovo un maniaco assassino con l'hobby della macellazione, di nuovo quarti di manzi (femminili) legati e appesi sottosopra a ganci metallici puntuti, di nuovo una carneficina senza motivazioni condita di sadismo psicologggggico a più non posso...

    ...poi quel povero bambino, incapace di avvertire il dolore, dapprima vittima sequestrata e poi testimone/discepolo delle nefandezze del suo "maestro di morte", in entrambe le fasi comunque sempre monoespressivo e irritantissimo...

    ...infine, dopo 01:47:23 di pura fiera dell'usato&abusato, ecco arrivare l'insegna tanto temuta:

    CONTINUA.....

    P.S.: Io però non mi preoccupo, so riconoscere facilmente le minacce a vuoto.
  • Discussione Gestarsh99 • 4/10/11 14:25
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Grey, che dici lo gireranno mai questo minacciato sequel? :D
  • Discussione Greymouser • 4/10/11 16:07
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Ne dubiti? :)
  • Discussione Gestarsh99 • 5/10/11 01:18
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Più che altro spero non buttino via altri soldini per altre pattumate del genere...
  • Discussione Mco • 23/12/18 17:13
    Risorse umane - 9970 interventi
    Il film è conosciuto altresì con il titolo Malevolence 2. Difatti questo Bereavement (lutto, perdita, distacco) rappresenta il secondo elemento della trilogia di Stevan Mena iniziata con Malevolence. E ne è un prequel, attraverso la crescita di un testimone delle nefandezze di un serial killer. L'ultimo capitolo (sino al momento in cui sto scrivendo) è una pellicola del 2018, Malevolence: Killer. In cabina di regia sempre lo stesso Mena.