Due bounty killers, uno "anziano" e uno giovane, danno la caccia a un feroce bandito messicano, El Bedoja. Alfio Caltabiano (egregio maestro d'armi e stuntman con dozzine di pepla e cappelloni all'attivo) dirige una vera delizia per i fan in quanto uno dei più radicali nell'adesione all'estetica da fumetto sottesa ai nostri western - fin da Leone - per bizzarria e violenza cartoonistica (incredibile il body count). Completa il tutto una canzone dal testo pseudo-biblico cantata da Peppino Gagliardi!
MEMORABILE: Una curiosa variazione della ruota della fortuna praticata da sghignazzanti cattivoni, che alla ruota hanno appeso uno dei Nostri...
Essendo ideato e diretto da un maestro d’armi e stuntman – il possente Caltabiano – questo sottoprodotto leoniano non poteva che dirigersi verso l’azione: scazzottate (una persino tra le pecore di un ovile) e sparatorie a volontà, con qualche intrusione comica del dinamitardo Dante Maggio e una morte per contrappasso riservata a due malvagi (la ruota…). Il soggetto segue i canovacci tipici del genere e il finale è prevedibilissimo. Monoespressivi sia Ghidra che il giovane Infanti.
Pellicola che appartiene alla parte più scanzonata dello spaghetti western; nessuna implicazione narrativa ma puro divertimento. Centra il bersaglio. Situazioni tipiche declinate con gusto, location ben scelte ed interpreti (regista compreso) adeguati. Discreta la colonna sonora. Godibile.
Non male, benché ricco di difetti. Nonostante la approssimazioni (immagine con scritte chiaramente montata al contrario, ombra dell'operatore su un pagliaio, Ghidra controfigurato malissimo, rumore di gran vento con foglie immobili...) e le carenze recitative (Caltabiano troppo jeratico, Infanti rigidissimo...) è un'opera interessante per lo svolgimento non troppo convenzionale. Il regista cerca l'epico e talvolta, perbacco, lo trova (Ghidra e i cadaveri allineati). Arriva senza problemi alla sufficienza: **
Un film tutto azione, imperniato su due coppie di fratelli che si affrontano senza esclusione di colpi. Storia elementare, sviluppi prevedibili ma le scene action sono veramente molto efficaci e Alfio Caltabiano che spara tenendo il fucile come una pistola sa come conquistare il cuore dello spettatore. Peccato per Angelo Infanti, sottotono nel ruolo di un bounty killer poco loquace.
La vita e le storie di due cacciatori di taglie si incrociano in questo spaghetti western in cui la parte più scanzonata è messa in secondo piano. Trama e svolgimento sono abbastanza in linea con quanto visto e rivisto nel genere, ci sono alcuni spunti interessanti ma rimangono tali, non vengono mai approfonditi e lasciano scorrere la visione in una atmosfera un po' tediosa, a volte ripetitiva. Catabiano cerca di portare un po' di verve con la sua interpretazione, ma chi lo circonda è piuttosto statico, Infanti su tutti (avrà tre o quattro battute in tutto il film).
Angelo Infanti HA RECITATO ANCHE IN...
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Grande esibizione di stuntmen (del resto, anche il regista Caltabiano nasce come stunt). Una curiosità: nella rissa all'interno del saloon Anthony Ghidra è sempre ripreso di spalle, e con il fermo immagine si scopre che è controfigurato proprio da Caltabiano.