Fortemente voluto da Franco Nero che l'ha scritto, prodotto e interpretato, JONATHAN DEGLI ORSI vorrebbe quasi essere la continuazione ideale di KEOMA, uno degli ultimi western italiani a godere di una certa popolarità. Anche quello fu diretto dello specialista Enzo G. Castellari e vedeva Franco Nero nei panni di un mezzosangue in lotta contro nemici che venivano dal suo passato. Le ricostruzioni in flashback sono quindi molte, e anzi in questo caso introducono il film con un bel prologo di una decina di minuti virato in rosso. I parallelismi tra passato e presente caratterizzano tutta la prima parte, parlata pochissimo e centrata su riprese ad ampio...Leggi tutto respiro tese a valorizzare gli insoliti paesaggi russi incontaminati. Ambientare un Western in Russia era un bell’azzardo e gli altarini si scoprono quando osserviamo le facce degli indiani che crescono Jonathan/Piccolo Orso: non è difficile riscontrare nei loro tratti somatici una poco pertinente origine asiatica... Castellari in ogni caso il mestiere lo conosce e pur alla prese con uno script povero che propone un ecologismo alla buona e un eroismo sorpassato, di tanto in tanto ci delizia con riprese notevoli, ralenti suggestivi (il suo trademark) e un senso dello spettacolo non comune. Purtroppo la favoletta sottesa (figlia illegittima del successo di BALLA COI LUPI) lascia il tempo che trova e il film non decolla mai. John Saxon è il più scontato dei cattivi, una vera e propria icona del cinema di genere, Nero punta tutto sul suo sguardo intenso rimasto inalterato negli anni. Fondamentale l'interazione tra musica e immagini. Si cerca la poesia ma si trova solo la noia.
Un film aspettato, desiderato per tanto tempo: il grande ritorno della coppia d'oro del cinema western e d'azione, Enzo G. Castellari e Franco Nero. In definitiva uno dei peggiori e pretestuosi western di sempre. Fuori tempo massimo, con la sua morale ecologista raffazzona, girato incredibilmente in modo sciatto è un film da dimenticare. E dispiace, perchè film come Keoma e Il cittadino si ribella sono cult entrati nella leggenda.
Nel piatto panorama cinematografico degli anni Novanta, la coppia Castellari-Nero riporta alla luce la professionalità e lo stile del vecchio cinema di genere: una storia con buon ritmo, nobili sentimenti, briciole di ecumenismo ed ecologismo, grandiose scene d’azione, volti noti (Saxon, Enio Girolami, Hess, Rhodes) e una splendida colonna sonora. Numerosi i richiami a Keoma, Django 2 e Balla coi lupi. Peccato per i mongoli, poco credibilmente spacciati per indiani. Nostalgico.
Una produzione italiana sul tema avventura: caso coraggioso. Qualcosa tipo L'ultimo dei mohicani ma in tono minore. Girato in Russia presenta bei paesaggi che il regista ha opportunamente messo in evidenza. I personaggi sono nella media, Nero recita con mestiere ma appare fuori posto e non è l'unico a peccare di credibilità. Regia onesta ma la trama ha pochi sussulti.
Se non si pretende l'originalità, questo tardo spaghetti western, che a tratti assume i contorni della favola ambientalista, può anche risultare soddisfacente. Un filino troppo lungo, ma tecnicamente valido: la fotografia è all'altezza degli splendidi paesaggi russi, la colonna sonora appropriata e Castellari le sequenze d'azione le ha sempre sapute dirigere. Forse ci sarebbe voluto un protagonista più giovane di Franco Nero ma le icone non si discutono, mentre Saxon è perfetto nel suo ennesimo ruolo da cattivo. Tre pallini un po' generosi...
MEMORABILE: Il prologo; La trappola per l'orso; L'attacco al villaggio indiano; Il finale.
Ho trovato questo film altamente violento, spettacolare e anche molto tenero, all'inizio. La parte più interessante riguarda Jonathan da bambino: l'attore che lo impersona (il piccolo Igor Gajnov) quando sorride è di una tenerezza unica, peccato che sia stato il suo unico film. La parte del leone la fanno gli stuntman, con cadute realistiche e spettacolari. E' un film con l'avventura nel sangue; ho apprezzato anche Franco Nero nella sua parte. Il regista Enzo G. Castellari ha una buona mano!
Aprezzatissimo spaghetti-western seguito ideale del Keoma di Castellari del '76. Diretto in maniera molto professionale da Enzo Castellari (il quale ci regala splendide riprese aeree di paesaggi russi semi-deserti, fiumiciattoli, laghetti e riprese al tenero orsetto) e interpretato dignitosamente da un Franco Nero assente nella prima parte (c'è il flashback di quando era bambino con il simpatico Igor Gajnov) e un Saxon davvero cattivo. Bellissime location e splendido flashback iniziale. Parte finale un po' noiosa.
MEMORABILE: Il flashback iniziale, la trappola al povero orso, la lotta tra l'indiano e Piccolo Orso.
Dopo una prima parte (la meno peggio), tra favola e cruda realtà (il bambino Jonathan che seppellisce i genitori trucidati; L'amico orso; Gli indiani che lo adottano), si finisce nel solito imbuto dove non mancano: il cattivone (qui voglioso di petrolio), i suoi spietati scagnozzi, gli abitanti pecore e il nostro eroe, solo contro tutti, a protezione degli amati indiani. Purtroppo, a parte la banalità della sceneggiatura, a rincarare la dose ci si mettono anche i dialoghi terra terra e i protagonisti (scolpiti con l'accetta). Il colpo di grazia lo dà poi l'eccessiva lunghezza, che strema.
MEMORABILE: Jonathan spara la doppia freccia simultanea con lo stesso arco e riesce a colpire due obiettivi diversi (ma come fa? Magia?); Jonathan vs fratellastro
Di Keoma c'è solo l'ombra e qualche timido richiamo (la crocefissione, i flashback, che qui sono davvero troppi, da orticaria). In generale è un film ipertrofico, zavorrato da tante parentesi inutili, accompagnato da musiche da tapparsi le orecchie e con una sceneggiatura sviluppata malissimo (Saxon, l'unico a recitare degnamente compare troppo tardi). L'unica cosa di tutto rispetto è la messa in scena ad opera della vecchia volpe Castellari. Nero, praticamente imbalsamato, poteva almeno sforzarsi nel rendere il suo commiato dal western un po' più dignitoso.
Sicuramente Enzo Castellari poteva fare e dare di più, ma non gli si possono attribuire molte colpe dato che non girava da molto tempo. Franco Nero, poco immerso nella parte, lascia comunque il segno con la sua solita presenza. Bella la fotografia con quegli sfondi ben colorati e ben studiati. Nonostante tutto la presenza di Saxon e Hess, il sottofondo acustico e le scene con le cadute degli uomini da cavallo (genialmente girate), non rendono l'opera troppo insopportabile.
Western girato da uno specialista come Enzo G. Castellari, quindi era lecito aspettarsi di più. Anche se bisogna dire che, paragonato per esempio a Vado l'ammazzo e torno questo è di gran lunga superiore. I paesaggi russi (bellissimi) fanno da sottofondo a una storia mielosa ed un po' noiosa. Franco Nero non basta, così come le belle canzoni.
Floyd 'Red Crow' Westerman HA RECITATO ANCHE IN...
Il ritorno al cinema della coppia Castellari-Franco Nero avviene con un western ecologista che non resterà certo nella storia del cinema. Benchè animato senz'altro da ottime intenzioni, Jonathan degli orsi è un film fuori tempo massimo, i cui riferimenti appaiono ampiamente superati e per di più mal realizzato. Sceneggiatura largamente insufficiente (peraltro scritta con la collaborazione del protagonista) e regia piuttosto sciatta ne fanno una prova da dimenticare.
Noioso eco western, giunto sugli schermi oramai fuori tempo massimo per questo genere di film. Enzo G. Castellari ci ripropone atmosfere e situazioni già viste in Keoma, pellicola che gode di un certo apprezzamento (anche se non da parte mia) presso il pubblico specializzato, ma anche Franco Nero risente del tempo passato e risulta quasi improponibile come eroe della vicenda. Molto meglio di lui è John Saxon, decisamente sprecato come cattivone di turno. Curioso l'abbigliamento di parte degli sgherri, più da motociclisti che da cavalieri. *!
Questo western imperniato sul tema della vendetta e dell'unione fra uomo e natura (il protagonista cresce fra orsi e pellerossa) non è certo un esempio del miglior Castellari. La sceneggiatura in sé è deludente, in più è sviluppata con un'enfasi eccessiva e fuori luogo che scade nel ridicolo involontario e appesantisce il tutto. Da salvare la fotografia che esalta i paesaggi del Mar Nero e l'interpretazione di Saxon.
Una bella fotografia, regia ancora salda di Castellari, musiche niente male e un cast ben assortito; purtroppo manca qualcosa... forse i tempi del western italiano sono ormai tramontati e il prodotto, pur godibile, non divent mai imperdibile. Franco Nero ha ancora il carisma necessario al suo ruolo, Saxon è un grande cattivo e non mancano sparatorie e momenti violenti, ma i fasti di Django sono lontani. Comunque guardabile.
Western fuori tempo massimo del nostro Castellari che si avvale di un cast di tutto rilievo ma anche di una sceneggiatura debolissima. Il film funziona bene nella prima parte, ma nella seconda parte la noia prende il sopravvento. Eppure mi sento di dire che questo non è il peggior film del Castellari anni 80'-90'. Salvo le musiche e le interpretazioni di Saxon, Hess e Rhodes. Gran lavoro anche per gli stunt. Passabile.
Un Nero poco credibile affronta il tema dell'ecologismo ai tempi del far west; peccato lo faccia arrivando una ventina di anni in ritardo. La storia muove i passi dalla vendetta per scivolare nell'accoglienza degli indiani, e infine attraverso speculatori senza scrupoli che freddano persino il buon mono espressivo Hess prima di fare i conti con il piccolo orso. La regia non brilla e lo stesso dicasi per la sceneggiatura, spesso stiracchiata e poco avvincente. Nero ce la mette tutta, ma il risultato non convince.
Film che ha molti meriti tecnici: fotografia, location, ottimo lavoro degli stunts.. Si può dire che anche la storia, se non proprio originale, riunisca molti temi (oltre a quello dominante dell'ecologia) interessanti e sviluppati discretamente. Ciò che non funziona è la presenza di Franco Nero, sia come interprete che come collaboratore alla sceneggiatura, dove risulta evidente l'eccessiva "presenza eroica" del protagonista, non supportata dalla presenza scenica adeguata di un Nero che ha perso molto del suo carisma.
Film che nasce con buoni propositi, con attori e regista di discreto livello. Ottime le sequenze "naturalistiche" girate in Russia. A tal proposito sembra che Castellari, in alcune sequenze, voglia emulare Herzog, tanto sono belli certi panorami e riprese. Purtroppo, la storia di per sé è abbastanza scontata e Nero, malgrado il suo sguardo profondo ed enigmatico, non riesce a dare il valore aggiunto alla pellicola. Di conseguenza ci troviamo di fronte a un western/avventuroso riuscito a metà...
Completamente privo di organicità, prolisso e inutilmente drammatico, questo western di Enzo G. Castellari è da dimenticare. Le cose che non funzionano sono troppe, a partire dagli infiniti flashback accompagnati da musiche stucchevoli e invadenti e passando per una trama scontata e poco avvincente. Nero e Saxon fanno la loro parte e ogni tanto qualche bella inquadratura si vede, ma nulla di più.
Un film bello proprio perché fuori tempo massimo ma spinto da una grande passione: in caso contrario, come avrebbero fatto Franco Nero e Enzo Castellari a pensare di girare un western in Russia? Si, ci sono gli asiatici che si fingono indiani e tutto il resto, ma i western nevosi sono da sempre i più suggestivi e questo è quasi commovente, per l'impegno profuso. Non si può che apprezzare.
MEMORABILE: La canzone
Enzo G. Castellari HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneCangaceiro • 14/07/09 19:01 Call center Davinotti - 739 interventi
Mamma mia tutti a vedere Jonathan ieri sera! :)
DiscussioneZender • 14/07/09 20:43 Capo scrivano - 48292 interventi
Sì, me lo son chiesto anch'io. Ma che è accaduto? Manco fosse sto film irresistibile...
DiscussioneGugly • 14/07/09 20:46 Archivista in seconda - 4713 interventi
Gli occhi di Franco Nero tirano sempre...
DiscussioneZender • 14/07/09 21:15 Capo scrivano - 48292 interventi
Gugly ebbe a dire: Gli occhi di Franco Nero tirano sempre... Ah ah, per le donzelle forse... ma mi sa che son tutti maschi i commentatori, visto che a te non t'han sedotto, Gugly.
DiscussioneGugly • 14/07/09 21:21 Archivista in seconda - 4713 interventi
ieri sera sono uscitae ho perso un'occasione di commento...forse i maschietti vogliono capire le tecniche di conquiste di Francone nostro il quale, gossippiamo un po', dopo tanti anni ha impalmato Vanessa Redgrave.